Nella lettera di ottobre 2020 avevamo pubblicato una tragicommedia in due atti sul tema. Siamo ora arrivati al terzo atto. Nella seduta del 31/03/2021 la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha licenziato il testo emendato del disegno di legge detto Sunshine Act italiano, testo che sarà prima o poi calendarizzato per il voto in aula.
Come ricorderete, il disegno di legge (DDL) era già stato approvato alla Camera nella scorsa legislatura. Se l’attuale testo sarà approvato dal Senato, ci sarà poi bisogno di un nuovo passaggio alla Camera, visto che è stato emendato. L’emendamento che più ci interessa è quello dell’Articolo 3: Pubblicità delle erogazioni, delle convenzioni e degli accordi. Secondo il testo passato in Commissione Igiene e Sanità, “sono soggette a pubblicità secondo le disposizioni del presente articolo le convenzioni e le erogazioni in denaro, beni, servizi o altre utilità effettuate da un’impresa produttrice in favore: a) di un soggetto che opera nel settore della salute, quando abbiano un valore unitario maggiore di 100 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 1.000 euro; b) di un’organizzazione sanitaria, quando abbiano un valore unitario maggiore di 1.000 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 2.500 euro.” Nel testo del DDL approvato alla Camera nella precedente legislatura le soglie erano di 50/500 euro e di 500/2500 euro, rispettivamente. Sono state quindi ulteriormente aumentate, soprattutto rispetto al DDL originario, da noi proposto, che aveva soglie di 10/100 (dieci volte meno) e 500/1000 (2/2,5 volte meno). A nostro parere, le attuali soglie faranno felici le industrie, che continueranno a foraggiare come al solito i medici e le loro associazioni, con i soliti ritorni in termini di prescrizioni e vendite. Rebus sic stantibus, sarebbe meglio che il povero e massacrato Sunshine Act restasse nel cassetto e non fosse mai calendarizzato per discussione e approvazione in aula. Speriamo cioè di non dover scrivere il quarto atto di questa tragicommedia.