Il commento di Adriano Cattaneo e Sofia Quintero Romero

Partecipare a una festa di compleanno fa sempre piacere, vuol dire che si è vivi e si cresce, meglio se in buona salute. E fa ancora più piacere quando si è in buona compagnia. E quella di Berlino, messa assieme da MEZIS, era un’ottima compagnia. Che piacere incontrare medici indiani che, dopo un primo contatto con MEZIS qualche tempo fa, stanno ora lottando per creare e sviluppare un gruppo No Free Lunch nel loro paese.

Che allegria parlare con 5 giovani medici cileni che non solo stanno facendo del loro meglio per fare nel loro paese quello che anche noi stiamo tentando di fare in Italia, ma hanno già un progetto per creare gruppi di Médicos Sin Marca (Medici Senza Marca, questo è il nome che si sono dati per differenziarsi dai medici targati industria farmaceutica) in altri paesi latinoamericani, a cominciare dalla Colombia (progetto che sta per partire, finanziato – udite, udite – dall’Unione Europea).

E che soddisfazione incrociare un gruppetto di allegri e vivaci medici e studenti francesi, membri rispettivamente di Formindep (l’indépendance au service de la santé, http://formindep.fr/) e di La Troupe du Rire (La Compagnia delle Risate, https://latroupedurire.fr/). I primi sono quelli che hanno realizzato in Francia il progetto PharmFree ideato dagli studenti di medicina degli Stati Uniti. Avendo ricevuto poche risposte dai rettori delle facoltà di medicina, hanno pubblicato i risultati preliminari su una rivista open access e hanno cominciato a divulgarli. In tal modo svergognati, i rettori che non avevano risposto al questionario, la maggioranza, hanno cominciato a rispondere, rendendo addirittura pubbliche le loro risposte. Non solo: stanno cominciando a rispondere alle pressioni per introdurre qualcosa sul CdI nei curricula universitari. Un pensierino sulla possibilità di replicare questa esperienza in Italia? Pensiamo che sia doveroso farlo, ovviamente in collaborazione con gli studenti del SISM (Segretariato Italiano degli Studenti in Medicina).

I secondi sono degli studenti buontemponi, come risulta chiaro dal nome che si sono dati, che hanno redatto il libretto tascabile sul CdI per studenti di medicina di cui abbiamo scritto nella lettera n° 38 di giugno 2016 (https://latroupeduriredotfr.files.wordpress.com/2016/04/livretltdr-v7_7.pdf). Di questo libretto hanno stampato e distribuito finora oltre 8000 copie. La traduzione in italiano, a cura del SISM, è quasi pronta e nel 2018 forse potremo cominciarne la distribuzione.

Importante anche l’incontro con i colleghi dei paesi a basso reddito. Hanno ovviamente gli stessi problemi che abbiamo noi per quanto riguarda CdI, distorsioni dell’informazione e della pratica medica associate alle interferenze commerciali dell’industria, nonché grande resistenza da parte dei professionisti della salute quando si chiede loro di rinunciare ad avere rapporti economici con l’industria o per lo meno a ridurli. Ma sono anche alle prese con problemi che noi non abbiamo, o abbiamo in misura minore (anche se le cose potrebbero peggiorare con nuove politiche di austerità e con una maggiore spinta verso il libero mercato):
• Costi molto elevati di farmaci ed altri presidi sanitari, con conseguente inacessibilità economica che si aggiunge a quella geografica.
• Presenza sul mercato, in proporzioni non facilmente quantificabili ma alte, di farmaci contraffatti, con ovvie conseguenze.
• Enormi disuguaglianze, tra città e campagna, tra centri e periferie, tra maschi e femmine, tra scolarizzati e non.

Da non dimenticare poi la presenza di una collega turca, che ora vive in Germania, e che ci ha fatto un breve resoconto della difficile situazione in cui si trovano attualmente molti suoi colleghi in patria, a causa della repressione che ha portato a molti licenziamenti (senza causa, o meglio per la sola ragione di non essere d’accordo con il governo), imprigionamenti e fughe.

Ma non è stata solo una festa di compleanno. Abbiamo discusso di come metterci in rete; i francesi e i tedeschi svilupperanno alcune idee, iniziando dalla possibilità di un blog sul quale postare i link alle produzioni e alle attività dei vari gruppi nazionali e locali, con tre righe di spiegazione in inglese per aiutare il lettore a capire se ha interesse a proseguire la lettura. Ma poi si dovrebbe passare ad attività comuni. Il progetto PharmFree è uno dei candidati, così come la possibile pressione per un Sunshine Act europeo. E gli spagnoli di NoGracias condivideranno una bozza per un documento comune di richiesta alle associazioni professionali, mediche e non solo, pazienti e cittadini inclusi, di evitare CdI o per lo meno di iniziare a ridurli.

Quanto sopra è il merito. Ma importante è stato anche il metodo. Poche presentazioni frontali. Quasi tutto il seminario si è basato su lavori tematici di gruppo, con prolungate e proficue discussioni, oltre ai fondamentali scambi di esperienze ed opinioni. Ogni gruppo di lavoro si è impegnato a redigere un breve riassunto, con le conclusioni e le proposte dei partecipanti. Appena saranno disponibili, bisognerà tradurle in italiano e farle circolare tra i NoGrazie.