Il commento di Luca Iaboli

Happy birthday MEZIS!
Un compleanno terminato cantando “tanti auguri” in coro, ovviamente in tedesco. MEZIS ha festeggiato così 10 anni di battaglie. Nel 2007 erano in 7 e ora sono oltre 800 tra medici e dentisti che pagano una quota annuale per opporsi all’influenza pervasiva dell’industria della salute. Al compleanno dei tedeschi erano presenti diversi invitati della rete NoGrazie internazionale, dal sud America (Brasile e Cile) e dall’India, dall’Europa (Francia, Spagna, Polonia, Italia), dal Canada e dall’Australia.

 

 

Ogni gruppo ha condiviso i problemi del proprio contesto e le azioni di contrasto messe in campo spaziando da tematiche generali, tra cui i CdI di interesse nel nord e nel sud del mondo e l’istituzione di norme per incrementare la trasparenza, a problemi particolari come la necessità di una ECM indipendente e la sensibilizzazione dei colleghi al tema dei CdI.

Si tratta di una goccia d’acqua nell’oceano? Probabilmente sì, se si pensa che ogni anno miriadi di rappresentanti farmaceutici fanno visita agli ambulatori di medici e ospedali, promuovendo i loro prodotti, distribuendo regali, offrendo compensi per studi clinici, invitando i medici a pranzo e pagando loro spese di formazione e di viaggio. Sì anche se si pensa che la maggior parte della formazione medica è sponsorizzata dall’industria farmaceutica, che sceglie i temi da trattare e finanzia esperti che diventeranno la loro migliore arma di promozione.

Sì soprattutto se si pensa agli altri livelli su cui agisce l’industria. Da un lato creando prove scientifiche distorte (ad esempio pianificando studi in modo da ottenere il risultato desiderato e omettendo la pubblicazione di studi con risultati negativi), che andranno ad influenzare le linee guida su cui la pratica medica si basa. Dall’altro sponsorizzando l’informazione al pubblico relativa ai temi di salute, facendo sì che normali fastidi o disagi siano trasformati in malattie (disease mongering).

In tutti questi ed altri modi ancora la propaganda di farmaci e strumenti nuovi e costosi, ma non migliori, o con meno dati di sicurezza, sostituisce un’informazione seria ed adeguata. Ricordandoci di questo, di aver giurato di esercitare la medicina in libertà e indipendenza, della responsabilità verso i pazienti, alla fin fine siamo ben contenti di essere una goccia d’acqua, simbolo di resistenza razionale per chi nuota fuori dalla corrente.