Il Consiglio Nazionale delle Ricerche Mediche dell’Australia è incaricato dell’elaborazione di linee guida per la pratica clinica. Nel suo sito vi è una pagina intitolata Guidelines for guidelines, cioè linee guida per l’elaborazione di linee guida (https://nhmrc.gov.au/guidelinesforguidelines).
All’interno di questa pagina è stato recentemente pubblicato un documento su come identificare e gestire i CdI (https://nhmrc.gov.au/guidelinesforguidelines/plan/identifying-and-managing-conflicts-interest). Dopo un’interessante introduzione, di cui è consigliata la lettura, su cosa sia un CdI, sulle possibili distorsioni associate ai CdI nell’elaborazione di linee guida, e sul fatto che tra tutti i CdI quelli potenzialmente più dannosi sono quelli finanziari, il documento si pone la classica domanda: che fare? Il documento risponde a questa domanda in 7 punti:
- Sviluppare una politica sul CdI, che sia seguita e applicata dal responsabile e dai membri del gruppo di lavoro e che comprenda:
- una definizione dell’ambito di applicazione e delle persone a cui applicarla;
- una procedura per la dichiarazione di CdI;
- raccomandazioni su eventuali sponsorizzazioni per lo sviluppo di linee guida;
- procedure per designare responsabile e membri del gruppo di lavoro;
- procedure per identificare e gestire i CdI;
La politica deve includere anche eventuali sanzioni per coloro che non dichiarano i CdI.
- Determinare se un interesse è un CdI. Alla prima riunione del gruppo di lavoro, tutti i membri devono dichiarare i propri interessi. Tutto il gruppo, o un sottogruppo in caso di gruppi di lavoro molto numerosi, dovrà analizzare gli interessi dichiarati. È molto probabile che un interesse dichiarato sia un CdI se può essere eliminato, può causare un bias e va oltre l’ambito individuale. Se i membri del gruppo non raggiungono un accordo, si può ricorrere al pub test: l’interesse dichiarato resisterebbe a uno scrutinio pubblico?
- Designare un responsabile. La persona designata per questo ruolo cruciale dev’essere libera da interessi finanziari, e libera al massimo possibile da altri interessi. Deve conoscere bene l’argomento di cui tratta la linea guida, ma non è necessario che sia un esperto. È invece necessario che abbia esperienza dimostrata nel facilitare lavori di gruppo. Spetterà al responsabile designato assegnare i compiti agli altri membri del gruppo.
- Selezionare i membri del gruppo di lavoro. Nel sito vi è un apposito modulo per questa fase di lavoro (gl/g4WAof). È particolarmente importante escludere dipendenti da ditte interessate all’argomento ed esperti con CdI importanti e conosciuti. Se ciò non è possibile, si deve per lo meno fare in modo che questi esperti siano in minoranza.
- Continuare a dichiarare i CdI. Produrre linee guida è un lavoro che può durare 2-3 anni. Nel frattempo possono insorgere nuovi interessi e nuovi CdI. La dichiarazione dev’essere pertanto un processo continuo.
- Gestire i CdI. Queste le opzioni disponibili:
- escludere i membri con CdI da alcune discussioni e da tutte le decisioni;
- escluderli dalla fase di scrittura delle linee guida;
- espellere un membro che non abbia dichiarato i suoi CdI;
- non permettere a eventuali sponsor di partecipare alle decisioni e alla scrittura delle linee guida;
- verbalizzare tutte le procedure ed in particolare quelle relative alle decisioni, con registro di presenze e assenze.
- Pubblicare i CdI nelle linee guida. Le dichiarazioni di CdI di tutti i membri del gruppo di lavoro devono essere incluse nel testo finale e pubblicato delle linee guida, così come qualsiasi finanziamento ricevuto per il loro sviluppo.
Gli autori del documento sono Lisa Bero e Quinn Grundy, dell’Università di Sidney, due ricercatori molto noti a chi si occupa di CdI.
A cura di Adriano Cattaneo