Decarbonizzare la produzione di sostituti del latte materno?

Si sa che l’uso di formule infantili, in sostituzione del latte materno, è causa di molti danni per la salute presente e futura di mamme e bambini.(1) Si sa anche che la produzione e il consumo di formule infantili contribuiscono al cambiamento climatico mediante l’emissione in atmosfera di una grande quantità di gas serra.

In sei paesi asiatici (Australia, Corea del Sud, Cina, Malesia, India e Filippine), nel 2012, le emissioni di gas serra da questa fonte hanno quasi raggiunto i tre milioni di tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni associate a oltre 11 miliardi di chilometri percorsi da un’auto di media cilindrata.(2) Emissioni destinate ad aumentare, grazie al continuo aumento della produzione e del consumo di formula infantile nel mondo.(3) Infine, si sa che, in comparazione a quella delle formule infantili, l’impronta carbonica dell’allattamento è inferiore di circa il 50%.(4) Per molti ricercatori, protezione, promozione e sostegno dell’allattamento dovrebbero essere considerati degli imperativi ambientali.(5,6) Tuttavia, per non caricare di responsabilità ambientale personale le donne che devono decidere come nutrire i loro neonati, alcuni autori hanno suggerito che il compito di ridurre l’impronta carbonica delle formule infantili dovrebbe spettare ai produttori.(7)

L’Irlanda è il maggior produttore di ingredienti per la produzione di formule infantili nell’Unione Europea (UE). Si stima che la produzione di questi ingredienti conti per l’84% circa dell’impronta carbonica associata alla produzione di formule infantili; il restante 16% è dovuto all’assemblaggio e al confezionamento finale del prodotto, che ha luogo in fabbriche di altri paesi dell’UE, oltre che in Irlanda.(8) Recentemente, è stato proposto di usare come fonte di energia per la produzione di questi ingredienti il biogas, al posto del metano. Secondo i proponenti di questa sostituzione, l’impronta carbonica della produzione di ingredienti per le formule infantili in Irlanda diminuirebbe del 14%. Ma rendere le formule infantili “più sostenibili” potrebbe indurre le famiglie a consumarne di più, a danno dell’allattamento e quindi della salute. L’aumentato consumo, inoltre, potrebbe annullare l’effetto positivo sui gas serra indotto dalla sostituzione del metano con biogas.

Sulla base di tutte queste considerazioni, alcuni ricercatori irlandesi hanno comparato il risparmio in emissioni di gas serra derivante dalla decarbonizzazione della produzione di ingredienti per le formule infantili con la riduzione delle emissioni che si otterrebbe dall’aumento dell’allattamento esclusivo al 50% nei primi sei mesi di vita.(9) Oltre che per l’Irlanda, i ricercatori hanno fatto la stessa comparazione per la Cina, il paese con il più elevato consumo di formula infantile al mondo e grande importatore di ingredienti dall’Irlanda.

I risultati sono chiari: l’aumento dei tassi di allattamento esclusivo ridurrebbe le emissioni di gas serra molto di più che la decarbonizzazione della produzione di formula infantile. In Irlanda, la decarbonizzazione della produzione ridurrebbe le emissioni di circa 919 tonnellate di CO2 l’anno, mentre l’aumento dell’allattamento le ridurrebbe di 4.963 tonnellate. In Cina, calcolando solo la riduzione riguardante i prodotti importati dall’Irlanda, la riduzione sarebbe di 15.000 tonnellate di CO2 per la decarbonizzazione e di 71.756 tonnellate per l’aumento dell’allattamento. Le riduzioni delle emissioni sarebbero maggiori, 5.499 tonnellate in Irlanda e 81.226 in Cina, se si potesse combinare la decarbonizzazione della produzione con l’aumento dell’allattamento. Quest’ultima ipotesi andrebbe ovviamente a scapito della produzione irlandese di ingredienti per formule infantili, ipotesi che l’industria non accetterebbe di buon grado e che potrebbe essere imposta solo dalla volontà politica dei governi. Imposizione che potrebbe avere un fondamento etico, oltre che di salute pubblica e di salvaguardia dell’ambiente.

A cura di Adriano Cattaneo

1. Victora CG, Bahl R, Barros AJD et al. Breastfeeding in the 21st century: epidemiology, mechanisms, and lifelong effect. Lancet 2016;387:475-90

2. Dadhich JP, Smith JP, Iellamo A, Suleiman A. Climate change and infant nutrition: estimates of greenhouse gas emissions from milk formula sold in selected Asia Pacific countries. J Human Lact 2021;37:314-22

3. Baker P, Smith J, Salmon L et al. Global trends and patterns of commercial milk-based formula sales: is an unprecedented infant and young child feeding transition underway? Public Health Nutr 2016;19:2540-50

4. Karlsson JO, Garnett T, Rollins NC, Röös E. The carbon footprint of breastmilk substitutes in comparison with breastfeeding. J Clean Prod 2019;222:436-45

5. Joffe N, Webster F, Shenker N. Support for breastfeeding is an environmental imperative. BMJ 2019;367:16-7

6. Smith JP. A commentary on the carbon footprint of milk formula: harms to planetary health and policy implications. Int Breastfeed J 2019;14:1-7

7. Williams EJ, Maia S, McNee R et al. Reducing the environmental impact of formula must not jeopardise women’s reproductive rights. BMJ 2019;367:l6328

8. Finnegan W, Goggins J, Chyzheuskaya A, Zhan X. Global warming potential associated with Irish milk powder production. Front Environ Sci Eng 2017;11:1-8

9. Long A, Mintz-Woo K, Daly H et al. Infant feeding and the energy transition: a comparison between decarbonising breastmilk substitutes with renewable gas and achieving the global nutrition target for breastfeeding. J Clean Prod 2021;324:129280

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