Se gli screening di massa presentano discutibili esiti (G. Welch, Jama Surgery 2022, commentato nella Lettera di aprile 2022), passare a una selezione dei soggetti da sottoporre allo screening è il primo passo per migliorarne l’efficacia.
La Commissione Europea sta promovendo MyPeBS (www.mypebs.eu), coordinato da UNICANCER, una rete francese di istituti oncologici. Si tratta di uno studio che confronta le attuali modalità di screening, in cui è l’età l’unico criterio di scelta delle donne da sottoporre a mammografia, con una modalità personalizzata che considera le caratteristiche delle donne. L’assegnazione a uno dei due gruppi è casuale. Per le donne del secondo gruppo la valutazione personale del rischio di sviluppare cancro della mammella avviene mediante:
- Anamnesi personale e familiare
- Valutazione radiologica della densità mammaria
- Analisi del DNA ottenuto da un campione di saliva.
Il rischio personalizzato viene stratificato a 4 livelli a cui corrisponde una diversità nello screening proposto.
Livello di rischio | Mammografia | Ecografia | Risonanza magnetica |
Basso | Dopo 4 anni | ||
Medio | Ogni 2 anni | Ogni 2 anni | |
Alto | Ogni anno | Ogni anno | |
Molto alto | Ogni anno | Ogni anno fino a 60 a. |
Lo studio è in preparazione dal 2018, l’arruolamento è stato avviato nel novembre 2021 ed è in programma l’inclusione di 85.000 donne in Belgio, Francia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti. La fase di inclusione ha una durata prevista di 2 anni e mezzo, il follow up di 4 anni. L’inclusione è per le donne fra i 45 e i 70 anni, esenti da storia di cancro mammario e da precedente valutazione di alto rischio di sviluppare tale tumore. A oggi sono state arruolate circa 30.000 donne. Di questo progetto avevamo scritto, criticandolo, nelle lettere di dicembre 2019 e gennaio 2020.
Mariolina Congedo