Riviste mediche e legami con l’industria

Tolleranza zero sugli articoli educativi con legami finanziari con l’industria

Il BMJ è stata una delle prime riviste mediche a chiedere agli autori la dichiarazioni di conflitto di interessi (COI). Il nostro obiettivo sono i COI economici perché riteniamo che questi siano più identificabili. Tuttavia sappiamo che i COI sono di molti tipi e solitamente chiediamo agli autori di dichiarare anche i CO non economici rilevanti. Il principio predominante è stato che la trasparenza è una panacea.1 Abbiamo posto la nostra fiducia in questo principio, ma le esperienze e le evidenze accumulate ci dicono che avevamo ragione solo a metà.2 La trasparenza resta essenziale, ma non è sufficiente a eliminare il bias o la percezione del bias.

Crediamo che questo rischio di bias sia particolarmente importante per gli articoli di educazione clinica, progettati per guidare la terapia dei pazienti, quando il bias degli autori può essere meno visibile ai lettori di medicina generale. Da qualche anno cerchiamo di minimizzare i COI di questo tipo di articoli e contemporaneamente di dichiararli. Recentemente abbiamo introdotto una gestione più attiva dei COI, chiedendo agli autori di compilare una dichiarazione più completa e dettagliata ed escludendo gli autori con legami troppo stretti. Ora abbiamo deciso di fare un passo in più, come avevamo annunciato tre anni fa.3 Dall’anno prossimo i nostri articoli di educazione clinica saranno scritti da esperti senza legami economici con l’industria (riquadro). Per industria intendiamo aziende che producono farmaci, dispositivi medici, o test; aziende che si occupano di educazione medica; o altre aziende che hanno un interesse nel tema dell’articolo. Attueremo questa politica a iniziare dagli editoriali, le revisioni cliniche e la maggior parte delle serie di pratica. Entro la fine del 2016 speriamo di aver esteso questa pratica al resto della nostra sezione educazione, i nostri specialisti delle serie sulle revisioni dello stato dell’arte, i diagnostici e le terapie.

 

Riquadro

Le definizioni e il processo per I COI negli editoriali e negli articoli del BMJ (comprese le revisioni cliniche, gli articoli di pratica e le revisioni dello stato dell’arte)

“Un conflitto di interessi sorge quando una persona ha un interesse personale o organizzativo che può influenzare o sembra poter influenzare il lavoro che sta facendo. Di solito si tratta di un interesse economico, ma può essere anche non economico.”4

Chiediamo agli autori di dichiarare gli interessi dei 36 mesi precedenti la dichiarazione e quelli che è noto si verificheranno nei successivi 12 mesi.

Agli autori si chiede di compilare un modulo, disponibile qui www.bmj.com/sites/default/files/attachments/resources/2011/07/current-bmj-education-coi-formfinal-1.doc. Per gli articoli non richiesti, chiediamo anche chi ha inviato il manoscritto e se vi hanno contribuito scrittori professionisti.

La dichiarazione di ogni autore viene attentamente valutata dal redattore che segue il caso e può essere discussa ai regolari meeting degli editori per garantire che le nostre decisioni siano applicate in modo costante ed equo dal team editoriale.

Abbiamo iniziato a pubblicare il questionario dei conflitti di interesse degli autori insieme agli articoli e informiamo di questo gli autori quando inviano i loro questionari. Abbiamo deciso di farlo anche per tutti gli editoriali e gli articoli educative.

A partire dal 2015, sarà adottata una politica di editoriali e articoli di educazione clinici scritti da esperti senza legami economici con l’industria (aziende produttrici di farmaci, dispositivi, o test, società di formazione medica, o di altre società con un interesse per il tema dell’articolo).

Fine riquadro

 

Cambiamento culturale

Perché lo facciamo? La prima ragione è che prendere decisioni cliniche basandosi su informazioni alterate da interessi commerciali può causare danni, come è successo con la cardiotossicità del rosiglitazone e del rofecoxib56 e come continua a verificarsi con l’amidoidrossietile.7 Crediamo anche che il contenuto educativo che pubblichiamo avrà un impatto maggiore se i lettori possono fidarsi. Sappiamo che i lettori considerano meno importanti, rilevanti, rigorosi e credibili gli articoli di ricerca scritti da autori che dichiarano legami finanziari con l’industria;89 sono anche meno propensi a prescrivere i farmaci valutati da questo tipo di articoli.9 Infine vogliamo incoraggiare un cambiamento culturale della medicina. Pensiamo che possiamo agevolare questo cambiamento promuovendo autori senza legami economici con l’industria e offrendo loro la giusta evidenza e visibilità.

Per la cultura della medicina i COI economici sono endemici e raramente sono guidati da motivi o azioni malvage. I meccanismi di influenza sono diversi. Un autore di una revisione potrebbe essere un membro del board di consulenti di una industria che vende farmaci per quella patologia, un commentatore potrebbe aver ricevuto onorari dall’industria per conferenze sul tema, o un editorialista su una malattia potrebbe detenere un brevetto per uno dei suoi test diagnostici. La ricerca psicologica suggerisce che i bias possono operare sotto il livello di coscienza.10 Non prendiamo con leggerezza la decisione di non pubblicare un articolo o un autore. Né intendiamo con questo giudicare l’integrità di un autore. Ma non possiamo ignorare l’aumentare delle evidenze di tentativi sistematici da parte di interessi commerciali di corrompere la letteratura e influenzare le decisioni cliniche. I documenti interni delle aziende rivelati nel corso di azioni legali hanno reso pubbliche le pratiche miranti a influenzare i clinici quali finanziamento di convegni medici, cene, studi e articoli.10 Molte linee guida di pratica clinica sono poco più di strumenti di marketing dell’industria a causa degli interessi economici conflittuali dei loro autori e sponsor.11

 

Fare in modo che funzioni

La nostra nuova politica ci farà perdere l’expertise di coloro che sono all’avanguardia della ricerca? Ci sono abbastanza esperti senza legami con l’industria per soddisfare le necessità di un settimanale di medicina generale? In alcuni campi, per esempio medicina dell’obesità, genetica e reumatologia, potremmo avere difficoltà a reclutare gratuitamente autori privi di rilevanti legami finanziari con l’industria. Potrebbe anche rivelarsi impossibile. Ma crediamo che le argomentazioni etiche sono convincenti e che questo approccio provocherà meno danni. Studieremo i progressi e riferiremo.

Stiamo seguendo quanto tempo richiede e quanti approcci sono necessari per trovare autori liberi da conflitti di interesse finanziari. Siamo disposti a perdere articoli su alcuni argomenti, in cambio della pubblicazione di un numero maggiore di articoli di autori senza rilevanti legami finanziari con l’industria. E le cose dovrebbero diventare più facili con il passare del tempo: se le tendenze attuali continuano allora i legami tra mondo accademico e l’industria sono in declino.12 Vi faremo sapere su quali temi abbiamo maggiori difficoltà, e questo di per sé sarà educativo. Ci rendiamo conto che influenze non finanziarie sono importanti.13 Ma il nostro scopo non è quello di eradicare tutti i conflitti di interesse – che sarebbe impossibile. Né vogliamo essere contro gli affari di per sé stessi. Piuttosto vogliamo concentrarci sui legami noti, e davvero in gran parte miranti a influenzare le decisioni cliniche a favore dell’industria.

Possiamo inoltre imparare dall’esperienza di altre riviste. Nel 2002 il New England Journal of Medicine ha abbandonato una rigorosa policy sugli autori con legami con l’industria. “La nostra abilità di fornire informazioni complete e aggiornate, specie su recenti progressi terapeutici, è stata limitata”, hanno ammesso i suoi editor.14 Ma un direttore responsabile del NEJM del periodo in cui quella policy era in vigore negli anni 1990 ha spiegato come poteva esser fatta funzionare: “A volte era necessario arrivare fino alla fine dell’elenco prima di trovare qualcuno che non avesse conflitti, ma non è mai successo che dovessimo fare compromessi e accettare qualcuno senza esperienza sufficiente a fare un buon lavoro.”15 Per oltre due decenni la rivista American Family Physician, che pubblica soprattutto revisioni cliniche, non ha preso in considerazione articoli di autori con conflitti di interesse economici con l’industria.16

Per favore, fateci sapere come la pensate su questo cambiamento della policy editoriale del BMJ. Il nostro scopo è quello dei preservare e migliorare la fiducia dei lettori nel contenuto del giornale e di aiutare a dare forma a una nuova relazione tra le riviste e l’industria invece di perpetuare la percezione che di riviste mediche come bracci di marketing di interessi commerciali..

Chew M, Brizzell C, Abbasi K, Godlee F. Medical journals and industry ties. BMJ 2014;349:g7197 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.g7197 (Pubblicato il 28 November 2014)

Traduzione di Amelia Beltramini

1. Smith R. Beyond conflict of interest. BMJ 1998;317:291

2. Wilson M. Is transparency really a panacea? J R Soc Med 2014;107:216-7

3. Godlee F. Turning the tide on conflicts of interest. BMJ 2011;343:d5147

4. BMJ. BMJ policy on conflict of interest www.bmj.com/sites/default/files/attachments/resources/2011/07/bmjpolicyondeclarationofinterestsmarch2014.pdf

5. Krumholz H, Ross JS, Presler AH, Egilman DS. What have we learnt from Vioxx? BMJ 2007;334:120

6. Moynihan R. Rosiglitazone, marketing, and medical science. BMJ 2010;340:c1848

7. Hartog CS, Natanson C, Sun J, Klein HG, Reinhart K. Concerns over use of hydroxyethyl starch solutions. BMJ 2014;349:g5981

8. Schroter S, Morris J, Chaudhry S, Smith, R, Barratt H. Does the type of competing interest affect readers’ perceptions of the credibility of research? Randomised trial. BMJ 2004;328:742

9. Kesselheim AS, Robertson CT, Myers JA, Rose SL, Gillet V, Ross KM, et al. A randomized study of how physicians interpret research funding disclosures. N Engl J Med 2012;367:1119-27

10. Lo B, Field MJ, Institute of Medicine (US) Committee on Conflict of Interest in Medical Research, Education, and Practice, eds. Conflict of interest in medical research, education, and practice. National Academies Press, 2009

11. Lenzer J, Hoffman JR, Furberg CD, Ioannidis JPA. Ensuring the integrity of clinical practice guidelines: a tool for protecting patients. BMJ 2013;347:f5535

12. Zinner DE, Bolcic-Jankovic D, Clarridge B, Blumenthal D, Campbell EG. Participation of academic scientists in relationships with industry. Health Affairs 2009;28:1814-25

13. Smith R, Feachem R, Feachem NS, Koehlmoos TP, Kinlaw H. The fallacy of impartiality: competing interest bias in academic publications. J R Soc Med 2009;102:44

14. Drazen JM, Curfman GD. Financial associations of authors. N Engl J Med 2002;346:1901-2

15. Kassirer JP. What the New England Journal of Medicine did. BMJ 2011;343:d5665

16. American Academy of Family Physicians. Conflict of interest form www.aafp.org/dam/AAFP/documents/journals/afp/COIform-2012.pdf