Pubmed e i conflitti di interesse

I conflitti di interesse condizionano pesantemente la ricerca: sono sotto gli occhi di tutti ma restano invisibili. Un gruppo di ricercatori (tra cui una NoGrazie, ndr) ha avuto una bella idea: rendere immediatamente espliciti su Pubmed i conflitti di interesse degli autori di ogni articolo. Del resto, quello della National Library of Medicine (NLM) è un servizio pubblico finanziato con le tasse dei cittadini e le istituzioni statunitensi sarebbero per certi aspetti “obbligate” a tenere in considerazione le esigenze di trasparenza espresse dagli utenti.

 

In una lettera al direttore dei National Institutes of Health, Francis S. Collins, e a Betsy L. Humphreys, direttrice della NLM, hanno fatto una richiesta semplice: “Chiediamo con forza a NLM di imporre a tutte le riviste elencate in PubMed di fornire informazioni sulle fonti di finanziamento e altri potenziali conflitti d’interesse in tutti gli abstract. Per facilitare le funzioni di ricerca, la sezione “conflitti d’interesse” deve essere completamente ricercabile. In questo modo, PubMed informerà gli utenti sull’ente o gli enti che hanno finanziato lo studio e sul fatto che (a) gli autori riportino l’assenza di conflitti d’interesse; (b) gli autori riportino conflitti d’interesse; (c) l’articolo non include una dichiarazione di conflitti d’interesse; o (d) la rivista non abbia fornito dichiarazioni sulle fonti di finanziamento o su altri conflitti d’interesse degli autori.”

 

La dichiarazione dei conflitti di interesse dovrebbe essere messa vicino al record bibliografico, così che chiunque, alla prima occhiata, possa sapere che cosa si appresta a leggere. La modifica richiesta è molto importante anche perché la maggioranza degli utenti di Pubmed legge soltanto il riassunto dell’articolo, anche per il costo elevato dell’accesso ai periodici scientifici: “Dal momento che l’accesso alla maggioranza degli articoli indicizzati in PubMed è costoso – ha scritto il Senatore David Blumenthal a Collins e alla Humphrey – molti utenti di PubMed, in particolare non-accademici, dipendono solo dagli abstract – tipicamente un riassunto del background di uno studio, dei metodi, dei risultati e delle conclusioni – per ottenere le principali informazioni.”

 

La replica di Betsy L. Humphreys è arrivata attraverso dichiarazioni da lei rilasciate a Medscape. Il problema cessa di essere quello dei conflitti di interesse per diventare quello dell’inadeguatezza degli utenti nel “comprendere” il significato delle disclosure: “L’informazione sui conflitti d’interesse potrebbe avere parole, concetti e frasi potenzialmente fuorvianti,” ha dichiarato la Humphreys. Il problema non è mai di chi scrive ma sempre di chi legge.

Riprodotto da http://dottprof.com/2016/04/pubmed-e-i-conflitti-di-interesse/, 12 aprile 2016.