La lobby dello zucchero

Una ricerca recentemente pubblicata su JAMA Internal Medicine mostra come sin dagli anni ‘60 l’industria dello zucchero abbia manipolato la ricerca sulle malattie cardiovascolari sminuendo il ruolo dello zucchero come fattore di rischio per tali patologie e focalizzando invece l’attenzione sul ruolo dei grassi e del colesterolo.(1) Tali risultati emergono da un’analisi di 319 documenti della Sugar Research Foundation, l’associazione delle industrie dello zucchero statunitensi.

All’epoca, la Fondazione fornì 6500 dollari (che corrispondono attualmente a $48,900) ad emeriti professori di nutrizione di Harvard affinché’ pubblicassero sul New England Journal of Medicine una revisione volta a confutare le evidenze che legavano il consumo di zucchero allo sviluppo di patologie cardiovascolari. Tale articolo fu pubblicato senza alcuna dichiarazione dei sottostanti finanziamenti industriali. Nonostante i fatti risalgano a decenni fa, la storia è destinata a ripetersi visto il crescente ruolo dell’industria alimentare nella ricerca sui rischi e benefici dei propri prodotti. Ci auguriamo che tale studio possa servire all’intera comunità scientifica e ai decisori politici per essere più consapevoli dei bias insiti nella ricerca finanziata dall’industria e soprattutto per trovare metodi alternativi per finanziare la ricerca e gestire gli eventuali conflitti d’interessi.

 

Alice Fabbri

 

  1. Kearns CE, Schmidt LA, Glantz AS. Sugar industry and coronary heart disease research: a historical analysis of internal industry documents. JAMA Internal Medicine 2016 doi:10.1001/jamainternmed.2016.5394