L’Australia è uno dei pochi paesi in cui l’industria farmaceutica deve dichiarare i pagamenti non solo ai medici, ma a tutti i professionisti sanitari. Uno studio condotto su 116.845 eventi “formativi” sponsorizzati dall’industria tra il 2011 e il 2015 ha mostrato come nel 39.6% siano presenti infermieri.(1) Lo studio conferma quindi come anche gli infermieri siano sempre più un target del marketing industriale.
L’industria è probabilmente consapevole del fatto che tali professionisti hanno molta più influenza sulle scelte prescrittive rispetto a quanto comunemente si pensi. Gli infermieri sono infatti presenti in molti punti decisionali sia a livello ospedaliero (si pensi ai comitati che decidono l’acquisto di farmaci o presidi medico-chirurgici) sia a livello dell’assistenza primaria. Tali dati suggeriscono come le regolamentazioni sulla trasparenza e i conflitti di interessi dovrebbero includere di routine non solo medici, ma anche infermieri e altri operatori sanitari.(2)
Alice Fabbri
- Grundy Q, Fabbri A, Swandari S, Mintzes B, Bero L. The inclusion of nurses in pharmaceutical company-sponsored events: guess who is also coming to dinner? JAMA Internal Medicine 2016 doi:10.1001/jamainternmed.2016.5276
- Ladd E, Hoyt A. Pharmaceutical industry interactions with non-prescribing clinicians: a complex web of influence. JAMA Internal Medicine 2016 doi:10.1001/jamainternmed.2016.5284.