Sono vari gli studi che hanno associato il pagamento ai medici da parte di aziende farmaceutiche ad una maggiore prescrizione di farmaci di marca. Ad esempio, un lavoro che ha coinvolto 2.444 medici, mostra come la prescrizione di una statina di marca aumenta dello 0,1% per ogni 1000$ che il medico riceve dall’industria.
In un altro studio, si dimostra come la partecipazione di medici di un reparto ospedaliero ad una cena sponsorizzata aumenti l’uso del farmaco nel reparto e la richiesta di aggiungere il farmaco al prontuario ospedaliero. Sino a poco tempo fa però, non esisteva prova che un singolo evento promozionale, come un pasto offerto del valore di 15€, potesse incrementare la prescrizione del farmaco sponsorizzato.
A confermare una possibile associazione ci pensa uno studio recentemente pubblicato.(1) Gli autori hanno analizzato un campione di 279.669 medici americani e hanno verificato se quelli che partecipano ad una cena pagata dall’industria hanno un comportamento prescrittivo differente da quelli che non vi partecipano. I ricercatori si sono focalizzati sulla prescrizione di quattro farmaci di marca (Crestor, Bystolic, Benicar, Pristiq) di cui esiste una versione generica (rosuvastatina, nebivololo, olmesartan, desvenlafaxine). Secondo i risultati dello studio, i medici che partecipano alla cena offerta dall’azienda produttrice del farmaco, hanno una prescrizione media maggiore di quelli che non vi partecipano. In particolare i medici più “affamati”, quelli che partecipano a 4 o più cene sponsorizzate, incrementano la prescrizione del Crestor di 1.8 volte (15.2% vs 8.3%), del Bystolic di 5,4 volte (16.7% vs 3.1%), del Benicar di 4,5 volte (6.3% vs 1.4%), del Pristiq di 3,4 volte (1.7% vs 0.5%) rispetto a quelli che non vi partecipano.
In tanti oramai hanno capito che regali e mezzi di promozione possono influenzare il comportamento degli operatori sanitari, ma c’è ancora chi sostiene che partecipare ad una cena sponsorizzata sia un’opportunità formativa che facilita la conoscenza e la discussione sul nuovo farmaco. Questo studio dimostra un’evidente associazione tra una cena pagata ed il comportamento prescrittivo. Non viene dimostrato un nesso di causalità, ovvero, i medici potrebbero scegliere di partecipare a eventi sponsorizzati dall’industria che dà informazione rispetto al farmaco che preferiscono e in questo caso non sarebbe il pasto ad influenzare il comportamento prescrittivo. Ma se è vera l’altra possibilità, cioè che il pasto pagato modifica la pratica prescrittiva come risultato di influenza promozionale, in questo caso il problema è molto grave dato che sono pochi i medici che rifiutano questo tipo di offerte. E il vero problema che riguarda l’influenza sulla prescrizione della propaganda farmacologica non è tanto il rapporto tra investimento e ritorno economico che ovviamente c’è (altrimenti le industrie interromperebbero immediatamente questi investimenti), ma il fatto che i medici considerano se stessi immuni dall’influenza commerciale.
Luca Iaboli
- DeJong C et al. Pharmaceutical Industry–Sponsored Meals and Physician Prescribing Patterns for Medicare Beneficiaries. JAMA Intern Med 2016;176(8):1114-10. Reperibile al sito: http://www.aahs.org/medstaff/wp-content/uploads/PharmaceuticalJAMA2016.pdf