Provate ad andare su quasi tutti i siti web ufficiali di un farmaco di marca disponibile negli Stati Uniti e, insieme a collegamenti per la prescrizione e per le informazioni sulla sicurezza, troverete i link per acquistarli con buoni-sconto e sistemi di co-pagamento con carte per le rateizzazioni mensili. La maggior parte delle offerte sono variazioni sul tema: “Perché pagare di più? Con la carta di risparmio è possibile ottenere il farmaco X per solo 18 $ per prescrizione” o “Prendi un campione di prova di 30 capsule di farmaco Y con la prescrizione del medico e chiedi al medico se va bene per te”. Perché i produttori offrono buoni-sconto per i farmaci? È una buona cosa per i pazienti? Questa è la domanda che si fanno gli autori di un recente articolo del NEJM.(1)
Queste offerte commerciali di solito sono tarate per incentivare l’uso farmaci, richiedono relativamente piccole quote di co-pagamento da parte del paziente (da $ 5 a $ 15) per i farmaci generici a basso costo e un pò superiori (da $ 25 a $ 100) per i farmaci di marca. I buoni sono realizzati grazie a finanziamenti delle industrie farmaceutiche. I pazienti quasi sempre riescono a stampare il coupon di sconto direttamente dal sito web dell’azienda, spesso dopo una semplice registrazione. I pazienti possono anche ottenere i buoni negli studi dei medici, invece dei campioni.
Secondo un rapporto di IMS Health, nel Regno Unito nel 2011 erano disponibili buoni per quasi 400 prodotti farmaceutici di marca e il loro uso era aumentato di oltre il 50% rispetto al 2010. I buoni sono stati utilizzati per circa 100 milioni di prescrizioni dispensate nel 2010 e l’11% riguardava farmaci griffati. Da un’analisi dei buoni pubblicizzati nel marzo 2013 su www.internetdrugcoupons.com si deduce che erano disponibili buoni per 374 farmaci griffati, soggetti a prescrizione, con un’ampia variabilità di indicazioni, dal reflusso gastrico alle allergie stagionali al cancro all’HIV/AIDS. Più del 75% erano farmaci utilizzabili per condizioni croniche. La sovvenzione media è stata di $ 60, anche se l’importo variava da $ 5 a $ 5.000. Il 62% dei buoni (231 su 374) erano per medicinali di marca per i quali erano disponibili farmaci a basso costo alternativi e questo dato è importante per capire le conseguenze sui costi nell’assistenza sanitaria; infatti, la diffusa disponibilità di buoni per farmaci di marca che devono essere usati a lungo termine e per i quali sono disponibili alternative a basso costo, ha importanti implicazioni per i pazienti. Nonostante il risparmio a breve termine conseguibile con il coupon, i costi a lungo termine risultano alla fine superiori; i pazienti in genere sviluppano una tale confidenza con quella particolare marca che sono restii ad abbandonare il farmaco che essi percepiscono come efficace, ammesso che siano a conoscenza di terapie alternative.
A tutti piace risparmiare denaro, e buoni sconto per terapie essenziali possono essere utili per alcuni pazienti, in particolare quelli con patologie importanti per le quali non esistono sostituti generici ragionevoli. Tuttavia, la maggior parte dei buoni sconto per i farmaci sono utilizzati per terapie per le quali esistono farmaci a basso costo e potenzialmente altrettanto efficaci. I medici devono spiegare ai loro pazienti le implicazioni dell’uso di questi buoni sconto in modo che la loro inclinazione a ridurre a breve termine la spesa non causi nel tempo un costo maggiore per loro stessi e per la società.
Traduzione e riassunto di Sergio Conti Nibali
1. Ross JS, Kesselheim AS. Prescription-Drug Coupons: No Such Thing as a Free Lunch. NEJM 2013;369:13