Per la prima volta vengono pubblicati ufficialmente i dati sui soldi pagati a medici e a ospedali negli Stati Uniti dall’industria farmaceutica e di dispositivi medici. Le somme pagate negli ultimi 5 mesi del 2013 raggiungono i 3,5 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), secondo il primo rapporto dei CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services), incaricati di mettere in atto il cosiddetto Sunshine Act sulla trasparenza dei finanziamenti industriali previsto nella riforma sanitaria di Obama. Andavano segnalate tutte le elargizioni e i pagamenti a medici e a istituzioni di valore superiore ai 10 dollari, compresi i compensi per consulenze e conferenze, le spese relative a viaggi, pasti e intrattenimento, e anche i pagamenti da destinare, su richiesta dei medici, a enti caritatevoli.
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Il caso Pradaxa
Perché sanguina la copertina del BMJ?
La copertina del BMJ del 26 luglio è coperta di sangue (www.bmj.com/content/349/bmj.g4670), ma non si tratta di Gaza o dell’aereo della Malaysian, eventi concomitanti in quella data, ma di una emorragia da farmaci. Nel numero quasi monografico si parla del dabigatran (Pradaxa®), che ha inaugurato la nuova famiglia di anticoagulanti orali (detti NOAC) che permettono di ridurre gli episodi di ictus cerebrale in soggetti con fibrillazione atriale non valvolare a fronte di un lieve minor rischio di sanguinamento (16.4% anno rispetto a 18.15% anno del warfarin, il farmaco più in uso).
Trasparenza all’EMA
Il 2 ottobre 2014 si sono svolte all’EMA le votazioni per decidere la politica di trasparenza (o di opacità?) dell’Agenzia stessa nei riguardi dell’accesso ai dati degli studi clinici. In particolare, tre erano i problemi sul tavolo:
Europa e farmaci. Una vittoria del profitto sulla sanità pubblica?
In un momento particolarmente difficile per le politiche sanitarie, le scelte di livello europeo appaiono fonte di preoccupazione. La prima scelta importante del nuovo Parlamento europeo è la nomina del nuovo Commissario per la Salute. La proposta del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, segna una piccola discontinuità rispetto al passato, quando la Sanità veniva affidata a rappresentanti di stati economicamente e politicamente poco influenti. Questa volta, la scelta è caduta su Vytenis Andriukaitis, un cardiochirurgo lituano, con esperienza in sanità pubblica, Ministro della Salute nel suo paese d’origine, apprezzato per il suo impegno a favore di una rapida approvazione della direttiva europea sul tabacco durante il semestre europeo presieduto dalla Lituania. Andriukaitis è stato audito il 30 settembre scorso presso la Commissione per la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Il 22 ottobre il Parlamento europeo dovrà esprimersi sulla nuova Commissione per la conferma delle proposte, anche se Andriukaitis viene di fatto già considerato il nuovo Commissario per la Salute e la Sicurezza alimentare.
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Contrordine!
Vivissimo è stato lo stupore, e il disappunto, di molte voci autorevoli sulla decisione di trasferire le tre unità (EMA, Qualità sicurezza e efficacia e Prodotti medicali) alla Direzione Generale Impresa e Industria, sottraendole alla DG Sanità e consumatori. Il 22 ottobre Junker è stato costretto a fare “inversione a U” (1) rimettendo le cose a posto, come erano già da cinque anni. Restiamo in attesa di ulteriori elementi di chiarezza sulle scelte di salute del nuovo Presidente della Commissione Europea. Intanto ha suscitato il plauso di quasi tutti gli attori coinvolti!
Conflitti d’interesse alla Commissione Europea
Semmai ci fossero ancora dubbi in proposito, ecco una nuova ricerca che rivela enormi conflitti di interesse nelle commissioni scientifiche del Directorate General for Health and Consumer Affairs (DG Sanco), il dipartimento della Commissione Europea che dovrebbe tutelare gli interessi dei consumatori. Il rapporto è stato redatto dal Corporate Europe Observatory (CEO) che non manca di sottolineare come le commissioni del DG Sanco si occupino proprio di attestare i rischi per l’essere umano e per l’ambiente delle sostanze chimiche presenti in grandi quantità nei prodotti che usiamo ogni giorno, dagli shampoo ai biberon.
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Big Pharma incontra Renzi
Qualche mese fa, a Bari, Renzi capitò fianco a fianco con alcuni dirigenti di Farmindustria, che gli raccontarono le prospettive di crescita immediate di un settore dalle altissime capacità di investimento. È Massimo Scaccabarozzi, presidente dei farmaceutici italiani e tra i membri della delegazione che si è recata a inizio settimana a Palazzo Chigi, a raccontare la genesi del rapporto: “A luglio abbiamo fatto una serie di iniziative a livello regionale per far comprendere agli stakeholders il nostro valore finanziario. A Bari abbiamo incontrato Renzi, che è subito rimasto affascinato dal potenziale economico del nostro settore, che esporta il 70% del proprio fatturato ed è al terzo posto in Italia nell’export complessivo”.
Effetti avversi da farmaci: troppa informazione?
Anneghiamo nell’informazione rimanendo assetati di sapere. I pazienti desiderano essere sempre più informati sui possibili effetti collaterali dei farmaci che sono stati loro prescritti. Nel 2008 un terzo degli americani risulta aver cercato su internet notizie su un farmaco, ma ha trovato veramente quello che cercava?
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Senza parole
Al 47° congresso nazionale della SITI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) tenutosi a Riccione dal 1 al 4 ottobre 2014, oltre ai soliti stand dell’industria, era presente un ambulatorio in cui a tutti i congressisti veniva offerta gratuitamente l’iniezione del Prevenar (il vaccino contro lo Streptococco Pneumoniae prodotto dalla Pfizer).
Il nuovo presidente della SITI, Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Parma, eletto proprio al termine del congresso di Riccione, ha dichiarato: “Qualità scientifica dei nostri lavori, collaborazione con altre società scientifiche e grande attenzione ai conflitti di interesse saranno alcuni dei fiori all’occhiello della mia Presidenza”. Alla luce dell’episodio sopra citato, seguiremo con attenzione il suo impegno in ambito societario sul tema del conflitto d’interessi.
No advertising, please, dall’Australia
Una nuova campagna è stata lanciata dal Royal Australian College of General Practitioners l’11 ottobre 2014. Si chiama No Advertising Please e, nel tentativo di ridurre le prescrizioni di farmaci inappropriate e dannose, chiede ai medici di smetterla di ricevere i rappresentanti dell’industria farmaceuticai. Più di 100 medici hanno già aderito e manterranno la promessa per un anno. Il forum delle associazioni dei consumatori australiane ha dato il benvenuto alla campagna dicendo che “porta un nuovo e rinfrescante livello di trasparenza nella pratica medica” e che “può rilanciare il livello di fiducia dei pazienti nei loro medici”.
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La medicina è la soluzione ai problemi della salute globale?
Se una bambina nasce in Canada vivrà 83 anni. Se la stessa bambina nasce in Africa vivrà 55 anni. Alla base di questa disparità stanno le disuguaglianze nell’accesso alle vaccinazioni e all’acqua potabile, il reddito, l’istruzione, oltre ad altri fattori importanti per la salute. Gli obiettivi di sviluppo del millennio termineranno nel 2015, e oggi sta emergendo un nuovo programma di salute globale che ha come priorità la salute mentale, le malattie non trasmissibili e la copertura sanitaria universale. Tutto ciò è positivo, ma l’eccessiva medicalizzazione della salute globale, come di altri aspetti della vita e della salute umana, offre una visione ristretta dei problemi di salute globali e limiterà il successo delle soluzioni proposte.
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Interventi regolatori su interazione medici-industria?
Una revisione sistematica degli studi sugli interventi legislativi e formativi e sulle politiche, mirati all’interazione tra medici e industria farmaceutica. È verosimile che i rappresentanti farmaceutici influenzino le abitudini prescrittive e il comportamento professionale dei medici. I medici possono avvantaggiarsi delle loro relazioni con l’industria farmaceutica per accedere alle informazioni sui nuovi farmaci e nuovi prodotti. Tuttavia le gratificazioni finanziare riservate loro potrebbero anche persuaderli a prescrivere farmaci più nuovi e più cari.
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L’informazione scientifica rivolta al medico: area di formazione partecipata
Da fine 2002 l’ASL di Milano diffonde la rivista Pillole curata dal Servizio Educazione alla Appropriatezza ed EBM diretto dal Dott. Alberto Donzelli. Come tutte le riviste indipendenti del settore, sia quelle che aderiscono all’ International Society of Drug Bulletins (ISDB), che quelle come Pillole che non ne fanno parte, la finalità principale è di aiutare il lettore a rispondere ad alcuni interrogativi della terapia (per esempio: Come leggere un trial clinico? Come distinguere una vera da una falsa novità del mercato dei farmaci? Come valutare la qualità degli interventi sanitari?) approfondendo argomenti di farmacologia clinica nelle sue varie aree di pertinenza.
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Medici, Ordini e Codici Deontologici
Sulla base dell’ultima bozza di Codice Deontologico elaborata da Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici), le associazioni NoGrazie, OISG (Osservatorio Italiano sulla Salute Globale), RIISG (Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale), CSI (Centro per la Salute Internazionale dell’Università di Bologna) e SISM (Segretariato Italiano Studenti in Medicina) hanno proposto i seguenti emendamenti:
Com’è andata a finire?
Il nuovo codice di deontologia medica è stato approvato da Fnomceo il 18 maggio 2014 (http://www.fnomceo.it/fnomceo/showArticolo.2puntOT?id=115249). Nessuno degli emendamenti proposti è stato accettato. Le associazioni che li hanno proposti, tuttavia, non demordono. È prevista infatti, tra gli allegati al nuovo codice, una nota riguardante i conflitti d’interesse, nota che dovrebbe entrare nei dettagli operativi di quanto previsto dall’articolo 30. Proprio in vista dell’approvazione definitiva di questa nota, abbiamo inviato la seguente lettera al Dott. Bianco, presidente di Fnomceo.