Il circolo vizioso (e dannoso) dei determinanti commerciali della salute.
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To mask or not to mask? Jefferson Vs Cochrane
Nella Lettera 111 di febbraio 2023, Alberto Donzelli aveva riassunto e commentato una revisione Cochrane, firmata da Tom Jefferson et al., sull’efficacia dei mezzi fisici, soprattutto mascherine chirurgiche e FFP2, nell’interrompere e ridurre la diffusione di virus respiratori, SarsCov2 e non solo. Una presa di posizione di Karla Soares-Weiser, Editor-in-Chief della Cochrane Library, apparentemente a nome di tutta la Cochrane, ha scatenato un vivace dibattito.
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1. Un solido studio osservazionale è meglio di un RCT mal fatto. In ogni caso, non è possibile costruire un solido RCT sulla validità delle mascherine per le troppe difficoltà insite. Dire che un solido studio osservazionale è meglio di un RCT mal fatto è un’inutile banalità. Si dica invece quali sono i “solidi studi osservazionali” cui fa riferimento, dato che quelli riportati nella metanalisi della UK Health Security Agency hanno vari bias che ne riducono drasticamente la validità.[1]
Continua la lettura di Sette punti per una discussione critica su Jefferson Vs. CochraneIntervista di Vinay Prasay a Tom Jefferson e Carl Heneghan. Cochrane mask controversy: will EBM survive?
Che cosa hanno pensato gli autori della revisione quando Soara-Weiser ha cercato di sminuire il loro ben fatto lavoro?
Continua la lettura di Intervista di Vinay Prasay a Tom Jefferson e Carl Heneghan. Cochrane mask controversy: will EBM survive?Ricerca e sviluppo non giustificano il prezzo elevato dei nuovi farmaci
Un gruppo di ricercatori londinesi ritorna su un tema molto dibattuto, il prezzo ingiustificato dei farmaci.[1] Questo è passato, negli USA, da una media di 1400$ per anno nel 2008 a 150.000$ nel 2021. Esistono poi farmaci con prezzi stratosferici, come Zolgensma per l’atrofia muscolare spinale, in vendita a 2 milioni di dollari a singola dose, o farmaci più recenti per la terapia genica dell’emofilia B che arrivano a 3,5 milioni di dollari a dose. Le aziende del farmaco si sono sempre trincerate dietro la giustificazione dei costi elevati di ricerca e sviluppo (R&D).
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In un articolo del Guardian del 12 marzo 2023, i giornalisti Shanti Das e Jon Ungoed-Thomas riferiscono di come gli esperti britannici che hanno espresso pareri positivi riguardo al nuovo farmaco dimagrante per via iniettiva settimanale, il semaglutide (commercialmente Wegovy e definito “skinny-jab”, iniezione per dimagrire) hanno ricevuto pagamenti dal produttore del farmaco, la Novo Nordisk, senza puntualmente chiarire i loro legami con l’azienda.
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Big Pharma, come i NoGrazie ben sanno, millanta le proprietà benefiche dei farmaci. Dato che le strategie di marketing sono universali, non ci sorprende che Big Formula faccia lo stesso con i sostituti del latte materno. Lo mostra chiaramente uno studio multicentrico, Italia inclusa (tre ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, sezione di Pediatria, dell’Università di Pisa), pubblicato sul BMJ.[1]
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In questo numero della Lettera non diamo evidenza a singoli episodi di malcostume, o a processi conseguenti ad abusi o a danni da trattamenti inadeguati, e non puntiamo il dito contro quella particolare industria che può aver tratto in inganno Pazienti o Curanti. Questa volta il filo che lega gli articoli tocca il livello più alto: governi, organizzazioni, enti regolatori, commissioni per le linee guida, legislatori sono in vario modo coinvolti nelle decisioni riguardo ad assistenza, promozione o inibizione di trattamenti medici, di stili di vita, di scelte salutari in tutte le politiche.
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Ogni cinque anni circa, dal 2003, il Lancet pubblica una serie di articoli sull’allattamento, accompagnati da editoriali, commenti, punti di vista, lettere e relative risposte. Questa volta però, con un lancio in pompa magna da Londra l’8 febbraio 2023,[1] seguito da lanci, con diverso pubblico e oratori, in altre regioni del mondo (Africa, Nord America, Australasia), ha fatto il botto. Ha creato cioè enorme discussione, pro e contro, perché gli articoli denotano una presa di posizione politica mai vista prima.
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Prima di leggere questo articolo,[1] può essere interessante sapere che gli autori fanno parte di una collaborazione trasversale di clinici, ricercatori e avvocati dell’Università di Yale, attiva dal 2016, la “Yale Collaboration for Regulatory Rigor, Integrity, and Transparency”.
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Lisa Parker e Lisa Bero sul BMJ impostano in maniera innovativa il problema del conflitto di interessi (CdI) tra i membri dei comitati che emanano linee guida (LG).[1] Partono dalla definizione più nota, quella dell’Institute of Medicine (IOM) del 2009, secondo cui il CdI è “un insieme di circostanze che crea un rischio che il giudizio o le azioni professionali riguardanti un interesse primario siano indebitamente influenzati da un interesse secondario”. Aggiungono però che è più facile enunciare che giudicare, data la varietà di natura, contesti e dimensioni, oltre che di importanza dell’interesse secondario, di questo rischio.
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Fino al 16/01/2024 è possibile firmare questo appello e sostenere questa iniziativa dei cittadini europei (numero di registrazione attribuito dalla Commissione Europea/CE: ECI 2022 000005) volta a promuovere la sospensione della vendita e della pubblicità di prodotti a base di tabacco e nicotina, la creazione di aree libere da mozziconi e fumo di sigaretta, il finanziamento di progetti di ricerca per la cura delle malattie causate dal tabacco. Con un milione di firme valide la CE è obbligata a tenere conto dell’iniziativa. Possono firmare i cittadini maggiorenni dell’UE.
Continua la lettura di Prima generazione europea libera dal tabacco entro il 2030Come l’industria di merci pericolose interagisce con i governi locali
Le industrie che producono e commercializzano prodotti o servizi potenzialmente dannosi (ad esempio, tabacco, alcol, gioco d’azzardo, cibi e bevande poco salutari) hanno una grande influenza sui comportamenti che aumentano il rischio di malattie non trasmissibili. La natura e l’impatto delle interazioni tra queste industrie e gli enti pubblici sono stati ampiamente riconosciuti e discussi a livello nazionale e internazionale, ma ad oggi poco si sa di tali interazioni a livello dei governi locali o regionali. Uno studio appena pubblicato mira a identificare e caratterizzare queste vere o potenziali interazioni focalizzandosi sulle autorità locali inglesi.[1] Gli autori hanno sondato cinque banche dati elettroniche (PubMed, EBSCO, OVID, Scopus e Web of Science) fino a giugno 2021. Hanno eseguito ricerche online anche su altri database aperti al pubblico e sulla cosiddetta letteratura grigia non indicizzata.
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“Zucchero, rum e tabacco sono merci di cui non si ha mai bisogno nella vita, che sono diventate oggetto di consumo quasi universale, e che sono quindi soggetti estremamente appropriati di tassazione.” Adam Smith, An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations, 1776
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Conversazione con Alice Fabbri, a cura di Mariolina Congedo
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