Come un’influenza?

Ora un po’ meno, ma all’inizio della pandemia e anche durante le prime ondate si leggeva e si sentiva spesso dire che la Covid19 è più o meno come l’influenza. Qualcuno diceva che era appena un po’ più grave, qualcun altro che era addirittura meno grave. Vediamo cosa ne dice la letteratura medica.

Eppure, a Nembro (BG, 11.505 residenti il 1 gennaio 2020), nel mese di marzo dello stesso anno sono decedute per tutte le cause 151 persone, ossia 154,4 per 1000. Nei 9 anni precedenti, e cioè dal 1 gennaio 2012, il tasso di mortalità mensile si era sempre aggirato attorno al 10 per 1000, con un picco massimo del 21,5 per 1000. Da notare che i decessi ufficialmente attribuiti alla Covid19 dal 21 febbraio fino al 11 aprile 2020 sono stati 85, cioè circa la metà dei 166 decessi per tutte le cause registrati nello stesso periodo. Probabilmente i decessi per Covid19 sono stati più di 85 (https://www.bmj.com/content/bmj/369/bmj.m1835.full.pdf).

A Wuhan, tra 1 gennaio e 31 marzo 2020, i decessi totali per tutte le cause hanno superato del 56% quelli previsti sulla base dei dati degli anni precedenti (1147  0gni 100.000 abitanti, contro 735 per 100.000). I morti per polmonite sono stati 1682, otto volte più del previsto (275 contro 33 per 100.000). In nessun’altra città o regione della Cina sono stati registrati, nello stesso periodo, eccessi di mortalità totale, per tutte le cause (https://www.bmj.com/content/bmj/372/bmj.n415.full.pdf). Lo stesso o simile eccesso di mortalità totale si dev’essere verificato in quasi tutto il mondo, come mostra un’analisi condotta in 37 paesi, tra cui l’Italia. Gli autori hanno calcolato, per il 2020, la riduzione della speranza di vita e il numero di anni di vita persi (YLL, Years of Life Lost). Tra questi 37 paesi, gli unici a non aver subito riduzioni e perdite sono stati Nuova Zelanda, Taiwan, Corea del Sud, Norvegia, Danimarca e Islanda. Tra i restanti 31 paesi, quelli con le maggiori riduzioni della speranza di vita sono stati Russia (-2.32), USA (-1.98), Bulgaria (-1.75), Lituania (-1.61), Polonia (-1.36) e Italia (-1.35). Gli stessi 31 paesi hanno avuto oltre 28 milioni di YLL in eccesso rispetto al previsto, 17.3 tra i maschi, 10.8 tra le femmine. In testa troviamo Russia (5810 per 100.000 YLL in eccesso), Bulgaria (5440), Lituania (3940), USA (3380) e Polonia (2800). L’Italia ha avuto 2460 YLL in eccesso per 100.000 abitanti. Mettendo assieme tutti gli YLL in eccesso di questi paesi nel 2020, presumibilmente associati alla pandemia da SarsCov2, si ottiene un valore (2510 per 100.000) che è 5.5 volte più alto degli YLL in eccesso causati dall’influenza nel 2015 (458 per 100.000) (https://www.bmj.com/content/bmj/375/bmj-2021-066768.full.pdf).

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