Facilitatori: Jan Salzmann (MEZIS, Germania), Rogério Hoefler (Federal Council of Pharmacy, Brasile), Constanza Micolich (Medicos Sin Marca, Cile).
Ai partecipanti è stato inizialmente chiesto di descrivere un esempio di conflitti d’interesse (CdI) osservato con frequenza nel loro paese e di spiegare come possa causare danni ai servizi di salute. Gli esempi citati riguardavano:
- L’educazione medica continua (ECM) sponsorizzata dall’industria della salute e la sua influenza sulle pratiche prescrittive dei medici.
- La prevalenza di “esperti” finanziati dall’industria tra i gruppi di lavoro incaricati di redigere linee guida, senza che siano rivelati i loro CdI, con le conseguenti distorsioni nelle pratiche mediche raccomandate.
- Le risorse impiegate dall’industria della salute per promuovere i suoi prodotti ai medici, con il conseguente aumento dei prezzi dei prodotti stessi, e dei farmaci in particolare.
- La presenza di membri con CdI nelle autorità che prendono decisioni, che possono in questo modo essere distorte sia quando si tratta di pareri tecnici sia in fase regolatoria, per esempio nella selezione ed approvazione di farmaci che non sono sempre efficaci, sicuri e costo-efficaci, con potenziale aumento di eventi avversi ed aumento dei costi dell’assistenza sanitaria.
Nella seconda parte della riunione sono state presentate le situazioni di Cile, Brasile e Germania in relazione alle politiche sanitarie, in particolare quelle riguardanti i farmaci, con i progressi e le sfide che si presentano nell’identificare e gestire gli effetti dei CdI. Dopo aver discusso questi temei, il gruppo ha concordato le seguenti conclusioni:
- I CdI sembrano essere universali, gli stessi nel nord e nel sud del mondo.
- Anche i danni dei CdI per l’assistenza sanitaria sembrano essere gli stessi.
- I CdI sono abbastanza regolati in Germania dalle leggi anti-corruzione. Ci si sta muovendo nella stessa direzione in Cile e in Brasile, ma la strada è ancora lunga. Porre delle regole per i CdI nell’ECM è di assoluta priorità in Cile.