Effetti avversi da farmaci: troppa informazione?

Anneghiamo nell’informazione rimanendo assetati di sapere. I pazienti desiderano essere sempre più informati sui possibili effetti collaterali dei farmaci che sono stati loro prescritti. Nel 2008 un terzo degli americani risulta aver cercato su internet notizie su un farmaco, ma ha trovato veramente quello che cercava?

Too much information, troppa informazione (sugli effetti avversi dei farmaci), titola l’editoriale di Fiona Godlee nel BMJ del 16 agosto 2014, le fanno eco altri due articoli, il più interessante dei quali vede come prima firma uno studente di medicina australiano, Kirin Tan.(1)

Spesso le informazioni sono troppe, e producono un effetto paradosso: troppa informazione = nessuna informazione o peggio informazione distorta. Nello studio australiano sono stati considerati 15 tra i farmaci più comunemente prescritti e sono state vagliate le fonti di informazione a disposizione di medici e pazienti, sia ufficiali che nel web.(1) Le notizie così ottenute sono risultate sovente eccessive, ridondanti, spesso mal presentate. Degli effetti avversi raramente viene indicata la frequenza di comparsa, la gravità e la severità del sintomo (vedi Glossario).

Per ogni singolo farmaco si trovano mediamente 50 effetti avversi che comprendono in genere sintomi tra quelli più facili da sperimentare nella vita di ogni giorno. Da un’inchiesta telefonica condotta in Nuova Zelanda è risultato che tra i 20 sintomi più facilmente denunciati nell’ultima settimana da un campione di 1000 intervistati, ben otto compaiono anche come effetti avversi nei prospetti informativi del 90% dei farmaci più comunemente in uso.(2) Esiste dunque una sostanziale sovrapposizione tra sintomi banali che tutti noi sperimentiamo nella vita di ogni giorno (cefalea, lombalgia, stanchezza…) e gli effetti avversi da farmaci maggiormente segnalati. A riprova di questo valga il paradosso del celecoxib, un anti-infiammatorio spesso usato per il mal di schiena, per il quale lo stesso sintomo compare fra gli effetti avversi segnalati!

Un paziente che ha aspettative negative sui farmaci sperimenterà più facilmente l’effetto nocebo (vedi Glossario), lamentando almeno uno degli effetti collaterali prospettati e probabilmente sospenderà la cura. D’altra parte se il medico si limita a segnalare al paziente solo gli effetti avversi più gravi, omettendo quelli più lievi e banali, può creare insicurezza e sfiducia nel paziente più pignolo, che troverà invece decine di effetti avversi sul web.

Cautela va posta anche nella valutazione della letteratura. Per gli effetti avversi che compaiono dopo molti mesi di terapia sono certamente più validi gli studi osservazionali degli RCT, in genere di breve durata e su campioni molto selezionati di popolazione. Così le fratture atipiche di femore, che possono incorrere dopo anni di uso dei bisfosfonati, non sarebbero mai state collegate a questa categoria di farmaci in base ai soli RCT. E d’altra parte però le segnalazioni di cancro esofageo con l’uso sempre di bisfosfonati non sono state confermate da studi ad hoc.

Gli studi osservazionali hanno in genere due difetti, tendono a sottostimare effetti avversi rari ma pericolosi e sovrastimare quelli banali. Presentare quindi una lista di effetti avversi non è cosa facile, si dovrebbe pensare ad una tabella dei soli fatti accertati da evidenze. Invece il bugiardino sembra redatto più dall’ufficio legale dell’azienda produttrice per evitare contestazioni in merito che per informare chi lo legge.

Si parla molto di health literacy, definita come il grado di abilità nel prendere decisioni informate. Sarebbe ora di standardizzare la maniera di presentare gli effetti avversi da farmaci in modo da fornire una informazione più bilanciata sia per i pazienti che per gli stessi medici.

Giovanni Peronato

1. Tan K et al. Unhelpful information about adverse drug reactions. BMJ 2014;349:g5019 doi: 10.1136/bmj.g5019

2. Keith J et al. How common are symptoms? Evidence from a New Zealand national telephone survey. BMJ Open 2014;4:e005374. doi:10.1136

 

Glossario minimo

  • Effetti collaterali (side effects): sono eventi benefici o meno che possono accadere nell’usare un farmaco (ad esempio per il minoxidil, anti ipertensivo, veniva segnalato come effetto collaterale l’aumento della peluria, evento sfruttato poi come effetto principale nelle formulazioni per la ricrescita dei capelli).
  • Effetti avversi (adverse effect): eventi indesiderati non necessariamente legati al farmaco.
  • Reazione avversa da farmaci (ADR: adverse drug reaction): indica sempre un evento indesiderato e legato da nesso causale al farmaco, pur somministrato a dosi corrette.
  • Gravità (seriuosness): si dice di una reazione avversa ad un farmaco quando  può comportare un danno grave al nostro organismo.
  • Severità (severity): quantifica l’intensità di un evento avverso da farmaci.
  • Placebo: si intende un effetto benefico prodotto da aspettative positive sul farmaco.
  • Nocebo: contrariamente all’effetto placebo, si intende un effetto avverso legato alle aspettative negative al trattamento.

Fonte: The International Conference on Harmonisation of Technical Requirements for Registration of Pharmaceuticals for Human Use (ICH) www.ich.org/