La privatizzazione e l’esternalizzazione dell’assistenza sanitaria sono parte di una tendenza comune a molti paesi. In Italia, questo processo è in atto da circa 20 anni e procede in maniera subdola e silenziosa: riducendo il budget, tagliando servizi e personale, allungando liste d’attesa, favorendo l’offerta privata, stimolando forme di assicurazione integrativa, concedendo maggiore autonomia alle regioni che vogliono procedere più celermente verso la privatizzazione.
Non c’è stato bisogno di una riforma del SSN per esternalizzare e privatizzare, in Italia; ai nostri politici e governanti manca il coraggio. Da questo punto di vista, meglio l’Inghilterra, che una riforma privatizzatrice ha almeno avuto il coraggio di farla, nel 2012, col governo conservatore di David Cameron. Il suo “Health and Social Care Act” ha aperto alla concorrenza tra pubblico e privato per l’acquisto e la vendita di assistenza sanitaria, obbligando in pratica le autorità sanitarie locali a esternalizzare buona parte dei servizi. Ma, come sappiamo, i ricercatori inglesi tendono a contare e misurare. Un articolo pubblicato su Lancet Public Health analizza i tassi di mortalità tra 2013 e 2020, comparando la mortalità trattabile tra servizi pubblici e servizi esternalizzati. Mortalità trattabile definita come “morti che possono essere evitate con interventi sanitari tempestivi ed efficaci, compresi prevenzione secondaria e trattamenti”. Trattandosi di uno studio osservazionale sui dati raccolti da 173 autorità sanitarie locali inglesi (Galles, Scozia e Irlanda del Nord escluse in quanto nazioni autonome dal punto di vista del sistema sanitario), i risultati sono stati standardizzati per età e sottoposti a regressione multivariata per ottenere la comparazione più robusta e accurata possibile rispetto a possibili fattori di confondimento. Risultato: un aumento annuale di un punto percentuale di esternalizzazione di servizi ai privati è associato a un aumento annuale dello 0,38% (0,22%-0,55%) della mortalità trattabile e a un aumento dello 0,29% (0,09%-0,49%) del tasso di mortalità per 100.000 abitanti nell’anno successivo. Questo aumento corrisponde a 557 (153-961) morti trattabili in più nel periodo considerato, probabilmente a causa di un declino nella qualità dell’assistenza sanitaria fornita. Conclusione: meglio pensarci bene prima di smantellare il SSN per mettere l’assistenza nelle mani del settore privato. PS: si veda anche: L’esternalizzazione dei servizi sanitari, di Marco Geddes da Filicaia