Influenza commerciale nel controllo delle malattie non trasmissibili

Tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) approvati dall’ONU nel 2015, ve n’è uno che riguarda le malattie non trasmissibili (MNT): ridurre la mortalità prematura causata dalle stesse di un terzo entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi, l’ONU incoraggia le partnership tra settore pubblico e settore privato.

 

 

Nell’ottobre del 2017, l’OMS ha organizzato a Montevideo, in collaborazione con il governo dell’Uruguay, una conferenza allo scopo di elaborare una roadmap per il controllo delle MNT.(1) Una prima bozza del documento poi approvato a Montevideo era stata resa pubblica un paio di mesi prima con una richiesta di commenti e suggerimenti rivolta a tutti i possibili portatori d’interessi, industria e settore privato compresi. Un breve articolo pubblicato sul BMJ compara la prima bozza con il documento finale per scovare le differenze e cercare di capire a chi siano dovute.(2)

Rispetto alla bozza, il documento finale presta maggiore attenzione all’equità, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alle cure, e ai determinanti sociali e ambientali delle MNT. Questi cambiamenti sembrano essere stati suggeriti soprattutto da governi, centri universitari e ONG. Ma ci sono anche segni evidenti dell’influenza dell’industria. Per esempio, nella bozza si proponeva la tassazione di tabacco, alcol e bevande zuccherate; nel documento finale sono rimaste solo le tasse sul tabacco. Il parere negativo nei confronti delle altre due tasse proveniva soprattutto da Big Food e Big Drink. Un commento proveniente da una multinazionale delle bevande zuccherate sosteneva, per esempio, che la tassazione delle stesse in Messico non aveva portato a nessun miglioramento della salute pubblica, nonostante le evidenze di una riduzione dei consumi, soprattutto tra i più poveri.(3)

Che sia necessario l’impegno di tutti per il controllo delle MNT, come pure per il raggiungimento di tutti gli altri OSS entro il 2013, è ovvio. Ma ciò non vuol dire far sedere l’industria, e il settore privato più in generale, ai tavoli in cui si sviluppano le politiche. Questi dovrebbero essere formati solo da persone (esperti, amministratori, politici, ma anche rappresentanti della società civile) indipendenti da conflitti d’interesse. A politiche decise, tutti possono poi collaborare a metterle in pratica, industria compresa.

A cura di Adriano Cattaneo

  1. Montevideo roadmap 2018-2030 on NCDs as a sustainable development priority. WHO global conference on noncommunicable diseases. Pursuing policy coherence to achieve SDG target 3.4 on NCDs. Montevideo, 18-20 October 2017. http://www.who.int/conferences/global-ncd-conference/Roadmap.pdf
  2. Whitaker K, Webb D, Linou N. Commercial influence in control of non-communicable diseases. BMJ 2018;360:k110
  3. ColcheroMA, Rivera-DommarcoJ, PopkinBM et al. In Mexico, evidence of sustained consumer response two years after implementing a sugar-sweetened beverage tax. Health Aff (Millwood) 2017;36:564-71