Cominciamo col riprodurre una mail inviata ad alcuni giornalisti con il seguente oggetto: Invito Effik – Tavola Rotonda – Dolore femminile – 10 aprile 2015. Questo il testo della mail:
Gentile Giornalista,
siamo lieti di invitarLa alla Tavola Rotonda “Donne che soffrono troppo: la gestione del dolore nella vita femminile” sul tema del dolore pelvico nella vita quotidiana della donna: dal lavoro, alla coppia, dall’adolescenza alla maturità. La tavola rotonda, coordinata dalla Dottoressa Rossella Nappi, si terrà il 10 aprile alle ore 12.15 all’interno del convegno “Il ruolo degli estro-progestinici nella gestione del dolore pelvico femminile e delle sue comorbidità” (Gran Hotel Barone De Sassj – Sesto San Giovanni – Milano). Di seguito e in allegato l’invito completo. Cordialmente.
Per chi non lo sapesse Effik è una ditta farmaceutica (http://www.effikitalia.it/main.php). Riuscite ad indovinare come si risolve il dolore pelvico? La tavola rotonda era organizzata, oltre che da Effik, da SIPGO (http://www.gynefam.it/article.php?id=68&back=index.php). Cos’è SIPGO? La Società Italiana per la Psicosomatica in Ginecologia e Ostetricia (http://www.sipgo.org/), di cui Rossella Nappi è presidente. Un ruolo didattico lo gioca Alessandra Graziottin (http://www.sipgo.org/it/materiale.php). Chi era costei? Per i NoGrazie con memoria corta, si tratta della protagonista di un vecchio articolo di Guido Giustetto: Metafisica dell’estradiolo valerato: come promuovere un “nuovo” contraccettivo (http://www.nograzie.eu/wp-content/documents/10%20Dsf_metafisica%20dell%27estradiolo%20valerato_Guido.pdf).
Niente di nuovo sotto il sole. Salvo il tentativo (riuscito?) di coinvolgere nella sporca manovra qualche giornalista.
2. Ed eccovi una lettera che la NoGrazie Amelia Beltramini ha inviato il 30 Aprile 2015 a Gabriele Dossena, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Caro Gabriele,
non ci conosciamo ma siamo della stessa corrente sindacale, Nuova informazione, e due tornate fa sedevo nel consiglio dell’ordine. Forse sono paranoica io. Ma sento molta puzza di bruciato. Mi occupo di giornalismo medico da circa 35 anni. Settore nel quale i conflitti di interesse abbondano in modo particolare: oggi la formazione dei medici è, se pur intermediata, nelle mani delle aziende farmaceutiche che forniscono i loro esperti (opinion leader) che si limitano a “vendere” farmaci agli operatori sanitari.
Nel giornalismo medico, per mancanza di preparazione dei giornalisti del settore, la formazione viene fatta dalle conferenze stampa organizzate dalle aziende farmaceutiche. Anche in questo caso il paravento sono le società scientifiche mediche (bisognerebbe chiamarle società professionali, ma..) che si espongono, ma se gratti vedi che le agenzie di pubbliche relazioni del settore servono solo a mettere in comunicazione le società scientifiche e le aziende farmaceutiche, i cui nomi raramente escono. In altre parole è vietata dalla legge la pubblicità dei farmaci non da banco fatta dalle aziende farmaceutiche, ma la fanno in cambio di prebende le società scientifiche tramite le “marchette” da impreparazione dei giornalisti.
Finora eravamo qui. Ora una novità. Ieri 29 aprile 2015 mi giunge un comunicato stampa relativo ad un corso di formazione continua per giornalisti (figura) da Value Relations, agenzia di pubbliche relazioni di alcune aziende farmaceutiche. Value Relations è un’impresa di successo di cui è proprietario tal Massimo Cherubini. Il quale, udite udite, è consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Contemporaneamente però, udite udite, insegna che cosa vuol dire fare lobbying nel settore farmaceutico (https://www.youtube.com/watch?v=1IeazX3Cmfo).
Ma facciamo finta che tutto vada bene, e che un consigliere dell’Ordine dei Giornalisti possa essere un lobbista. Ma il comunicato stampa non mi invita a una conferenza stampa qualsiasi. Mi avverte che “dopo il successo ottenuto nei primi mesi di fruibilità online, il corso “Il giornalismo di domani” dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, disponibile da febbraio all’indirizzo www.web-journalism.it, si aggiorna con due nuovi moduli”. Il corso è stato ideato da UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione) con il supporto incondizionato di IBSA Farmaceutici. All’indirizzo internet di cui sopra si apre una pagina al cui piede ci sono i marchi di aziende farmaceutiche.
Ora, il tema è ovviamente neutro: blog e siti web, nuovi media, foto digitale, ripresa e montaggio video. La piattaforma non dà crediti. Ma:
- Il fatto che Cherubini sieda nell’Ordine gli agevola la strada per organizzare corsi “abilitati” dall’Ordine? Che cosa ne pensi? So che il vice presidente è compagno di corrente sindacale di Cherubini, e forse non solo. In passato ha collaborato con Value Relations.
- Il fatto che la società professionale UNAMSI sia scelta per questo matrimonio da Value Relations (ed esponendo al piede della sua pagina su internet il marchio di un’azienda farmaceutica, Takeda, marchio di cui Value Relations è gestore delle pubbliche relazioni) non configura un’inaccettabile caduta dell’indipendenza del giornalista?
- Per quale motivo delle aziende farmaceutiche e una società professionale di giornalismo medico dovrebbero investire soldi in una piattaforma che insegna cose che non servono né al giornalismo medico né alle aziende farmaceutiche? A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca, diceva Andreotti. È giustificato il timore che questo sia il primo passo per vedere come reagisce il volgo e se nessuno dice nulla si prosegue con l’aggiornamento del giornalista medico magari con qualche opinion leader delle succitate aziende farmaceutiche? Per carità, opinion leader prestigioso, molti sono docenti universitari, ma le polpette avvelenate che ammollano non sono più indolori.
Vogliamo proprio che l’aggiornamento dei giornalisti sia fatto dalle aziende farmaceutiche? Se sei arrivato fin qui a leggere, grazie per l’attenzione e buon lavoro. Cordiali saluti,
Amelia Beltramini