I nuovi farmaci autorizzati spesso hanno benefici discutibili o nessun beneficio rilevante rispetto a farmaci già in uso. Ad esempio, l’Istituto Tedesco per la Qualità e l’Efficienza nella Salute (IQWiG) ha calcolato che solo il 10% dei farmaci approvati in Germania dal 2011 al 2016 offre vantaggi sostanziali rispetto ai farmaci più vecchi e che il 58% dei nuovi farmaci non ha benefici aggiuntivi.
L’approvazione di nuovi farmaci si basa su studi registrativi e sia l’EMA sia la FDA hanno pubblicato delle linee guida sulle modalità di esecuzione di questi studi. Si tratta di documenti non vincolanti, per assistere le aziende nella pianificazione e nella conduzione degli studi registrativi, ma che cosa richiedono le agenzie regolatorie alle aziende farmaceutiche? In questo studio gli autori valutano in modo sistematico 13 linee guida dell’EMA e 5 della FDA che riguardano gli studi registrativi sugli psicofarmaci.[1]
Il primo aspetto che gli autori valutano è la dichiarazione dei CdI degli esperti che redigono queste linee guida. È interessante notare che a 11 mesi di distanza dalla richiesta, complice anche il trasloco degli uffici da Londra ad Amsterdam, gli autori non hanno ottenuto una risposta dall’EMA. La FDA ha risposto, non fornendo una dichiarazione dei CdI degli esperti, sostenendo che i dipendenti FDA non hanno CdI economici.
Il secondo aspetto valutato dagli autori riguarda il modo in cui le linee guida sono costruite e la modalità in cui i portatori di interessi possono fare dei commenti. Il dato più interessante che emerge dallo studio è il fatto che i soggetti indipendenti sono sottorappresentati: dei 70 soggetti che hanno commentato 10 linee guida, 38 (54%) sono “industria”, 18 (26%) provengono da soggetti con CdI con l’industria e solo 6 (9%) sono indipendenti.
Infine gli autori, esperti di metodologia della ricerca, si occupano delle raccomandazioni contenute nelle linee guida. L’articolo approfondisce dettagli della progettazione degli studi che potrebbero sembrare banali, ma in grado di determinare una sostanziale sopravvalutazione dei benefici e una sottostima dei danni. Questa è la parte probabilmente più carente delle linee guida EMA ed FDA, che raccomandano disegni sperimentati di limitata generalizzabilità e con risultati della ricerca che potrebbero non offrire un valore clinico aggiunto: studi di breve durata, con interruzione di farmaci usati in precedenza senza considerare la sindrome da sospensione, con criteri estensivi di esclusione delle co-morbidità e con esiti surrogati piuttosto che rilevanti per i pazienti.
C’è chi sostiene che l’asticella per l’approvazione dei nuovi farmaci sia stata abbassata così da accomodare gli interessi dell’industria, e questo studio sembra confermarlo. Se EMA e FDA vogliono servire gli interessi del pubblico, le linee guida degli studi registrativi dovrebbero riflettere maggiormente i bisogni dei pazienti.
A cura di Luca Iaboli
[1]. Boesen K, Gøtzsche PC, Ioannidis JPA. EMA and FDA psychiatric drug trial guidelines: assessment of guideline development and trial design recommendations. Epidemiol Psychiatr Sci 2021;30:e35