L’insostenibile leggerezza dell’autotest HIV

La promessa dell’autotest HIV in vendita nelle farmacie dal 1 dicembre 2016 è di aumentare l’accesso alla diagnosi di HIV così da ridurre la trasmissione del virus e trattare i pazienti positivi. L’intento è nobile ma quanto è attendibile il test? Se lo faccio e risulta positivo, qual è la probabilità che io abbia l’HIV? Dipende, ma nel mio caso, donatore di sangue senza fattori di rischio per la trasmissione, molto bassa: 4,7%!

 

 

Un fatto fondamentale, evidenziato anche dai media, è che tutti i test possono sbagliare, anche quelli più precisi. A proposito di questo test, i giornali in Italia scrivono che “ci possono essere dei falsi positivi” (es: corriere.it e repubblica.it), e che “è possibile, in rari casi, che risulti una falsa positività al virus” (es: quotidianosanita.it, lastampa.it). Il problema di queste affermazioni è che non tengono conto di quanto il test può sbagliare. Lo stesso produttore del test sembra sottovalutare il margine d’errore e scrive sul foglietto illustrativo: “Se il suo test è reattivo, probabilmente lei è HIV positivo”.

In realtà, quantificare l’errore è cruciale: se risulto positivo all’’autotest, qual è la probabilità che io abbia l’HIV? Questo numero dipende molto dalla prevalenza di infezione nella popolazione di riferimento. Ad esempio, se io sono un donatore di sangue senza fattori di rischio per l’infezione, la prevalenza di HIV è di 1 caso su 10000 persone. Dal produttore sappiamo che l’autotest ha una sensibilità (la probabilità che un soggetto infetto risulti positivo al test) del 100%, e una specificità (la probabilità che un soggetto sano risulti negativo al test) del 99,8%.(1) Ciò significa che su 10.000 persone, 9.999 non sono infette e 1 è HIV positiva. Quest’ultima risulterà quasi sicuramente positiva al test (il test ha una sensibilità del 100%). Delle 9.999 persone sane, il test ne individuerà correttamente 9.979 come non infette (la sua specificità è del 99,8%) mentre 20 persone saranno falsi positivi, cioè positive al test ma non infette (9.999 – 9.979 = 20). In pratica, 21 persone risulteranno positive al test ma solo 1 avrà l’HIV. Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, la probabilità che io abbia l’HIV nel caso in cui il mio test sia positivo, è di 1 su 21, cioè del 4,7%.

Anche il miglior test non è perfetto e i risultati devono essere interpretati con attenzione. Alcuni risultati poi possono essere allarmanti e devono essere trattati con cautela. É documentato che, nel 1987, 7 su 22 donatori di sangue a cui era stato notificato un test HIV positivo, si sono suicidati. Anche per questo motivo, sino a ieri, se il risultato del test HIV fatto nel laboratorio di un ospedale era positivo, la comunicazione della diagnosi avveniva solo dopo ulteriori test di conferma e da parte di uno specialista. Dal 1 dicembre 2016 manca questo filtro e nel foglietto illustrativo che accompagna l’’autotest HIV si legge di rivolgersi al medico in caso di esito positivo. Speriamo che sia sufficiente, ma ho forti dubbi: una frase scritta su un foglietto illustrativo non ha certo lo stesso impatto di un colloquio con uno specialista. E comunque, non allarmarti: se non hai fattori di rischio la probabilità che tu sia malato è piuttosto bassa.

Doctor G

  1. autotest-sante.com/it/autotest-VIH-par-AAZ-139.html