Il Consiglio di Stato ha bocciato una sentenza del Tar del Lazio e ha dato ragione all’Antitrust, che nel gennaio 2012 aveva multato la multinazionale Pfizer per 10.6 milioni di euro per abuso di posizione dominante, con conseguente mancato risparmio di 14 milioni per il SSN.(1) Pfizer dovrà ora pagare la multa e rifondere all’Antitrust e ad Assogenerici, che aveva fatto ricorso, 10.000 euro ciascuna per le spese legali.
Oggetto del contendere la strategia messa in atto da Pfizer a difesa del latanoprost, farmaco leader del mercato per la cura del glaucoma, la cui scadenza brevettuale era fissata a settembre 2009. Dall’istruttoria avviata dall’Antitrust su denuncia di Ratiopharm Italia, interessata alla produzione del generico, Pfizer ha messo in atto un “grave illecito concorrenziale” rendendo più oneroso il costo effettivo di ingresso sul mercato, ritardando di almeno sette mesi la commercializzazione dei relativi equivalenti e mantenendo di fatto l’esclusiva di vendita del latanoprost anche a brevetto scaduto. “La strategia di Pfizer – ha dettagliato l’Antitrust – è consistita nell’aver prolungato artificiosamente tale protezione dal settembre 2009 al luglio 2011 e, successivamente, al gennaio 2012, per allinearla a quella in vigore negli altri Paesi europei. I produttori di farmaci generici si sono così trovati in un clima di incertezza giuridica sulla possibilità di commercializzare le specialità equivalenti”. Di diverso avviso il Tar del Lazio, che aveva del tutto ribaltato la decisione dell’Antitrust ritenendo l’istruttoria del Garante priva degli elementi necessari a sostenere l’accusa di abuso di posizione dominante. La vertenza è approdata infine al Consiglio di Stato su ricorso presentato dal Garante e da Assogenerici, l’associazione dei produttori di farmaci fuori brevetto, a sostegno del settore. Soddisfatto il commento del presidente Antitrust, Giovanni Pitruzzella: “La definitiva conferma del provvedimento dell’Autorità appare un passo in avanti molto importante nella delicata materia dell’applicazione della disciplina antitrust a condotte poste in essere dai titolari dei diritti di brevetto, il cui esercizio abusivo trova un insormontabile ostacolo nell’azione dell’Autorità a tutela del corretto funzionamento del mercato: si tutelano in questo modo non solo le imprese concorrenti, ma anche i consumatori e, nel caso specifico, i contribuenti che con le loro imposte finanziano il SSN”.