Neurontin, ancora lui!

Ho aderito a NoGrazie nel 2004 e uno degli argomenti che ho sentito per primo discutere riguardava il Neurontin (gabapentin). Si tratta di vicende note ma che vale la pena riassumere per i più giovani o per qualche nograzie distratto. Andiamo per ordine.

Registrato dalla FDA nel lontano 1993 come un semplice farmaco anti epilettico di seconda scelta, il Neurontin, su suggerimento della ditta produttrice, era spinto dai rappresentati per un notevole numero di indicazioni non registrate, arrivando a gonfiare le vendite da 99 milioni di $ nel 1995 fino a circa 3 miliardi di dollari nel 2004, quando entrarono in commercio gli equivalenti. Le ragioni di questa crescita smisurata sarebbero rimaste segrete se non fosse intervenuto David Franklin, giovane biologo fresco di dottorato ad Harvard. Impiegato dalla ditta produttrice, la Warner-Lambert, era stato licenziato per aver rifiutato di partecipare a una campagna di marketing off label (Neurontin for every thing) che riteneva non solo illegale, ma anche pericolosa per i pazienti. Una volta indossati i panni del whistleblower aveva, come si dice, vuotato il sacco.[1] Iniziava un lungo contenzioso per promozione scorretta. Dopo l’acquisizione della Warner-Lambert, la palla era passata a Pfizer che alla fine si dichiarava colpevole pagando una multa di 430 milioni di $, di cui 24,6 milioni al whistleblower.[2]

Nel 2006, un gruppo di ricercatori, tra cui Lisa Bero, avevano analizzato le raffinate tecniche di promozione del Neurontin, definendole un’esemplare strategia di marketing dalle molte facce. Gruppi di esperti, eventi ECM spacciati come ‘indipendenti’, opinion leaders nazionali, esperti locali, tutti i canali erano stati usati per comunicare messaggi favorevoli agli svariati impieghi non registrati del farmaco. In parallelo, si commissionavano ricerche accomodanti sui benefici del farmaco e si incaricavano agenzie di comunicazione di produrre articoli che contrastassero gli studi negativi.[3] Nel gennaio 2009, un editoriale del NEJM titolava: “L’eredità del Neurontin: fare marketing attraverso la disinformazione e la manipolazione dei dati” (vedi Lettera n. 3, febbraio 2009). Incredibile la deposizione di David Franklin al processo dove cita le parole del direttore del marketing a un incontro con i rappresentanti del farmaco: “Voglio che andiate a vendere Neurontin ogni giorno … sappiamo tutti che non faremo la grana con l’epilessia, bisogna andare dove ci sono i soldi, dove c’è da trattare il dolore, lì c’è il denaro … pranzi sponsorizzati, programmi ECM, congressi, tutto quello che si vuole, ma non dimenticare il faccia a faccia con i singoli medici … lì dobbiamo essere, sussurrare alle loro orecchie … Neurontin per il dolore, per i disturbi bipolari, in monoterapia, per ogni occasione … non voglio sapere di pazienti che hanno abbandonato il Neurontin prima di essere arrivati a 4800 mg die, non ci si deve incasinare sulla tollerabilità, voi stessi lo proverete per poter affermare che è un farmaco fantastico.”[4]

Nella Lettera 73 del settembre 2019 riportavamo le ‘malefatte’ dei nipotini del farmaco, i cosiddetti gabapentinoidi, ben più costosi, che fra il 2014 e il 2016 erano stati per così dire ‘promossi’ dal produttore con 509mila pagamenti a 51.000 medici USA per un totale di 11,5 milioni di $ elargiti. Mentre, infatti, il generico gabapentin costava 87$, le nuove formulazioni arrivavano a 2500$. Molti medici li avevano prescritti come analgesici in alternativa agli oppiacei, non informati del fatto che creano dipendenza.[5]

Ma veniamo a oggi. La sconcertante notizia è riportata da JAMA: il gabapentin è sempre più implicato nelle morti per overdose.[6] In 5687 test tossicologici post mortem, nel 90% dei casi il farmaco si ritrovava associato a oppiacei, soprattutto fentanil di produzione illegale. Fra il 2009 ed il 2016 le prescrizioni off label sono aumentate da 13 a 27 per ogni 1000 beneficiari di assicurazione, e nella classifica dei farmaci più venduti negli USA nel 2019 il gabapentin appare al settimo posto. Tra gli innumerevoli impieghi, è usato illecitamente per amplificare l’effetto degli oppiacei e già alla fine del 2019 la FDA aveva messo in guardia sugli effetti di depressione dei centri respiratori di tale associazione. Il farmaco è stato implicato nei decessi per overdose in un caso su 10 e in un caso su 5 è stato indicato come causa di morte. I decessi per overdose in cui il farmaco è implicato sono quasi raddoppiati fra il 2019 e il 2020.

Giovanni Peronato

1. Peronato G. Quando un rappresentante vuota il sacco. R&P 2009;25:4-7

2. https://www.nytimes.com/2002/03/14/business/whistle-blower-says-marketers-broke-the-rules-to-push-a-drug.html

3. Steinman MA et al. Characteristics and impact of drug detailing for gabapentin. PLoS Med 2007;4:e134

4. Landefeld CS et al. The Neurontin legacy: marketing through misinformation and manipulation. N Engl J Med 2009;360:103-5

5. http://www.nograzie.eu/wp-content/uploads/2020/02/Lettera-73.pdf

6. Kuehn BM. Gabapentin increasingly implicated in overdose deaths. JAMA 2022;327:2387

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