Avrebbero occultato le prove che mostrano i legami tra l’anti-diabetico Actos e l’insorgenza di cancro alla vescica. La notizia è apparsa sulle principali testate giornalistiche l’8 aprile 2014.
Actos, principio attivo pioglitazone, è un farmaco in uso nel diabete tipo 2 e appartiene alla stessa famiglia del più noto Avandia ( rosiglitazone, ritirato dal commercio in Europa perché legato ad aumentato rischio cardiovascolare). Il produttore di Actos è Takeda, la più grande azienda giapponese e tra le prime 15 del mondo, coinvolta con Eli Lilly in una vicenda giudiziaria molto pesante. Un giuria della Louisiana ha infatti inflitto alla prima una multa di 6 miliardi di dollari, e di 3 miliardi alla seconda. La motivazione risiede nell’aver nascosto alcuni file nei quali vi sarebbero prove di una stretta relazione fra l’assunzione di pioglitazone e l’insorgenza di cancro alla vescica. Il pioglitazone , introdotto da Takeda nel 1999, poi in co-marketing con Eli Lilly fino al 2006, è tuttora in vendita negli USA. Takeda ha già annunciato che farà ricorso e gli analisti prevedono una riduzione della pena pecuniaria, veramente elevata se si paragona a quella di 5 miliardi di $ che vennero chiesti per il disastro ecologico della petroliera Exxon Valdez nel 1989. Actos fino ad oggi ha prodotto vendite per 16 miliardi $, con un picco massimo raggiunto tra il 2008 e il marzo 2011 (3.8 miliardi/anno), arrivando a coprire oltre 1/4 delle vendite globali di Takeda. Dal 2011 è uscito di brevetto.
Gli studi che hanno messo in evidenza una relazione con il cancro alla vescica parlano di 1 evento ogni 1000 persone trattate. Per questo nel 2011 FDA aveva messo l’avvertenza di aumentato rischio di cancro alla vescica dopo un anno di terapia continuativa. Sempre nel 2011, e per lo stesso motivo, il pioglitazone era stato sospeso dal commercio in Francia e Germania. L’EMA riteneva invece ancora favorevole il rapporto rischio/beneficio e si limitava a suggerire di non trattare pazienti con cancro alla vescica o con ematuria di natura da determinare. Il farmaco è tutt’ora in vendita in Italia.
La stessa giuria della Louisiana che ha comminato la pesante multa a Takeda e Eli Lilly aveva accolto la settimana precedente il ricorso di un paziente cui era stato diagnosticato un cancro alla vescica tre anni fa e che era in terapia con pioglitazone dal 2004, con un indennizzo di 1.5 milioni $. Circa 2500 casi del genere sono pendenti in altre corti americane nei confronti di Takeda.
Giovanni Peronato