Nel 1994 un piccolo gruppo di studiosi stabilì che tutte le donne che avevano una densità ossea inferiore a 2,5 deviazioni standard rispetto alla norma erano osteoporotiche e quelle con densità fra -1.0 e -2.5 osteopeniche. Dopo quella data l’osteoporosi divenne una malattia universalmente riconosciuta. Anche se quel livello di densità ossea doveva avere solo un valore epidemiologico, divenne di fatto la soglia per un intervento farmacologico sempre più diffuso.
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