Effetti dell’esternalizzazione dell’assistenza sanitaria in Inghilterra

La privatizzazione e l’esternalizzazione dell’assistenza sanitaria sono parte di una tendenza comune a molti paesi. In Italia, questo processo è in atto da circa 20 anni e procede in maniera subdola e silenziosa: riducendo il budget, tagliando servizi e personale, allungando liste d’attesa, favorendo l’offerta privata, stimolando forme di assicurazione integrativa, concedendo maggiore autonomia alle regioni che vogliono procedere più celermente verso la privatizzazione.

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Agenzie regolatrici dei farmaci a noleggio?

In un recente articolo sul BMJ la giornalista Maryanne Demasi esplora i rapporti tra le agenzie regolatrici dei farmaci e le industrie farmaceutiche.[1] A sei agenzie di punta il BMJ ha posto una serie di domande riguardo a come sono finanziate, che trasparenza garantiscano quanto alle loro decisioni e ai dati in loro possesso, e quanto velocemente approvano i farmaci.

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Analisi di costo-efficacia e bias di sponsorizzazione

Le analisi di costo-efficacia (CEA) sono condotte sempre più di frequente, specie negli ultimi 10 anni, ed entrano a far parte del dossier utile alla negoziazione sulla rimborsabilità e il prezzo di un nuovo prodotto, sia esso un farmaco, un dispositivo medico (DM) o una biotecnologia. In alcune realtà contribuiscono a definire i termini per la stipula delle polizze assicurative. L’esito di tali analisi contribuisce quindi all’impatto che i nuovi farmaci, DM e tecnologie esercitano anche sui costi e la sostenibilità dei sistemi sanitari, pertanto la loro affidabilità è di primaria importanza.

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Un programma strategico per la salute pubblica che sfidi quello dell’industria

Come i nostri lettori ormai sanno, Big Pharma, ma anche Big Tobacco, Big Food, Big Drink, Big Sugar, Big Formula, Big Tech etc, cioè tutto ciò che nel mondo anglosassone va sotto il nome di corporations e che noi chiamiamo compagnie transnazionali, usa una serie di strategie ben sperimentate, e ormai ben identificate e classificate, per influenzare le politiche di salute pubblica a proprio favore. Ne abbiamo scritto spesso, l’ultima volta nella lettera di aprile 2022 (Come le compagnie transnazionali influenzano le politiche). Alla domanda “come contrapporsi alle strategie delle compagnie transnazionali?” risponde ora un articolo pubblicato su Lancet Global Health.[1] Gli autori propongono otto strategie:

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Con pandemia sale fiducia vaccini, per 9 su 10 sono sicuri, parola di Pfizer

ROMA, 14 giugno 2022, 19:47 ANSACOM
Dopo la pandemia di Covid-19, è salita la fiducia degli italiani verso i vaccini: per 9 su 10 sono strumenti sicuri ed efficaci per contrastare le malattie infettive, per il 33% il livello di fiducia durante la pandemia è aumentato, soprattutto negli uomini, nelle Regioni del Sud e tra la generazione Z. è quanto emerge dall’indagine sul livello di fiducia degli italiani nei confronti delle vaccinazioni, realizzata da The European House – Ambrosetti e dal Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), in collaborazione con SWG, presentata oggi a Roma nel corso di un evento realizzato con il contributo non condizionante di Pfizer
(grassetto non presente nell’originale).

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Vaccini per Covid-19: conseguenze non volute di obblighi, green pass e restrizioni

La pandemia ci ha purtroppo offerto periodi tragici. Tutti ricordiamo gli ospedali pieni, la mancanza di cure intensive per tutti, la conta dei morti, i camion militari con le bare. Ci ha offerto anche dei periodi caldi, quando si è iniziato a vaccinare e ci sono state proteste e manifestazioni contro obblighi e green pass. Delle conseguenze non volute, ma qualcuno dirà sicuramente che erano volute, di queste imposizioni scrivono gli autori di un articolo pubblicato su BMJ Global Health.[1]

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I non vaccinati morirebbero sette volte di più? Sì… e No. Dati fuori contesto si prestano a usi strumentali

Il Report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 20 luglio riporta che “il tasso di mortalità standardizzato per età della popolazione ≥12 anni, dal 27 maggio al 26 giugno 2022, è più alto nei non vaccinati di 4 volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorni e di 6,5 volte rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster”. Il messaggio risulta però fuorviante, per i motivi che seguono.

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Sunshine act italiano: è legge

Dopo alcuni anni di giacenza presso le apposite commissioni parlamentari e un lento andirivieni tra Camera e Senato, il 31 maggio 2022, in sordina rispetto a dibattiti politici nazionali ed internazionali più rilevanti, il parlamento ha dato il via libera definitivo al cosiddetto Sunshine Act italiano. Il vero nome della legge è: Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie.

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Sunshine act all’italiana

Si tratta sicuramente di un passo in avanti verso una maggiore trasparenza per i rapporti tra industria della salute (imprese produttrici) e sistema sanitario nazionale (operatori, istituzioni, organizzazioni). La legge impone, infatti, di notificare e rendere pubblici gli accordi, le convenzioni e le erogazioni in denaro, beni, servizi o altre utilità effettuate da un’impresa produttrice in favore di soggetti, istituzioni e organizzazioni che operano nel settore della salute (art. 3).

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Professionisti della salute e promozione da parte dell’industria

Il problema dell’influenza delle industrie farmaceutiche sulle scelte terapeutiche dei clinici dell’età evolutiva è purtroppo spesso poco conosciuto, e quindi sottovalutato. In una relazione tecnica riguardante l’argomento, pubblicata sulla rivista Pediatrics,[1] il Comitato sulla Bioetica dell’American Academy of Pediatrics (AAP) espone alcuni dati sull’argomento. In particolare, propongono elementi di monitoraggio dei metodi messi in atto dai rappresentanti dell’industria per influenzare i medici. Questi ultimi dovrebbero essere consapevoli degli effetti di tali influenze, al fine di effettuare scelte terapeutiche che siano sempre nell’esclusivo interesse degli assistiti.

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Come funziona il marketing digitale

Nell’editoriale della Lettera di maggio 2022 avevamo riportato la reazione della SIP (Società Italiana di Pediatria) e della SIN (Società Italiana di Neonatologia) alla pubblicazione da parte dell’OMS di un rapporto sul marketing digitale dei sostituti del latte materno.[1] Questo rapporto può essere considerato come un seguito del documento pubblicato un paio di mesi prima e di cui abbiamo scritto nella Lettera di marzo 2022.[2] Ritengo che entrambi i rapporti siano molto importanti ed efficaci nello stimolare l’indignazione che le strategie e i metodi di marketing usati dalle ditte dovrebbero indurre in ogni cittadino che si occupi di salute pubblica. Si tratta di due letture essenziali per chi è interessato all’argomento.

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Terapia genetica dai costi esorbitanti, interessi dell’industria e diritto alla salute

Zolgensma (Onasemnogene abeparvovec) è il farmaco più costoso al mondo: 2.125.000 di $. È indicato per la terapia di alcuni tipi di atrofia muscolare spinale (Spinal Muscular Atrophy, SMA). Si tratta di un gruppo di rari disordini genetici a danno dei motoneuroni spinali e che in Europa colpiscono 550-600 bambini ogni anno. Il farmaco è somministrato un’unica volta nella vita del paziente ed è stato concepito per affrontare la causa genetica della malattia e sostituire la funzione del gene SMN1 mancante o non funzionante. Molto è stato scritto sul prezzo del farmaco, le incertezze sull’efficacia e le strategie degli stati per facilitare l’accesso al trattamento nei paesi ad alto reddito.

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