Nel Regno Unito l’OFT, organismo che tutela i consumatori dalle frodi commerciali, ha accusato la GlaxoSmithKline di aver infranto le leggi della concorrenza abusando della sua posizione di dominio nel mercato degli psicofarmaci.
A seguito di alcune inchieste condotte fra il 2001 e il 2004, sarebbe risultato che GSK aveva pagato tre piccole aziende farmaceutiche perché ritardassero la commercializzazione di una versione generica della paroxetina (Seroxat per il mercato inglese). Questo modo di agire, noto come “pay for delay”, configura un pagamento per ritardare l’uscita di un generico. GSK ha prima accusato le tre aziende di violazione di brevetto poi, per risolvere rapidamente la disputa, ha condotto delle transazioni economiche a loro favore in cambio di un rallentamento del loro programma. Ann Pope, direttore OFT, ha dichiarato al BMJ “l’introduzione dei generici ha portato ad una forte concorrenza nei prezzi, con benefici per il Sistema Sanitario e di rimando per gli utenti. Per questo l’indagine sul ritardo nella commercializzazione dei generici è particolarmente importante.” Al momento l’indagine è ancora in corso e GSK si è difesa dichiarando di aver solamente difeso i suoi diritti di brevetto prima della scadenza. Anche la Commissione UE si era occupata di questi casi ma senza ulteriori procedimenti. La paroxetina, entrata nel mercato all’inizio degli anni ’90 è stata uno dei farmaci più venduti nel mondo, ma la scadenza del brevetto nel 2004 ha sostanzialmente ridotto i profitti di GSK. Pay for delay è uno stratagemma ben noto negli USA, la Corte Suprema se ne è occupata di recente e sta preparando una regolamentazione del caso per il prossimo giugno.