Archivi tag: 2015

Informazione sui farmaci: chiedere all’oste se il vino è buono?

Il 15 febbraio 2013, nell’ospedale di Poissy, nei dintorni di Parigi, un settantenne morì per un’emorragia incontrollabile dopo una banale operazione a un ginocchio che si era svolta normalmente. Il 3 ottobre i parenti del paziente e di altre tre presunte vittime sporsero denuncia contro la multinazionale farmaceutica Boehringer-Ingelheim e contro l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci (ANSM) sostenendo che i decessi erano attribuibili alla terapia con dabigatran (Pradaxa), sulla quale sarebbero state nascoste delle informazioni fondamentali per la sicurezza dei pazienti (1). Nel marzo 2014 il tribunale di Parigi archiviò senza seguito le denunce delle famiglie (2). Ma il 28 maggio 2014, negli Stati Uniti, Boehringer-Ingelheim International annunciò che avrebbe pagato 650 milioni di dollari nell’intento di porre fine a una cosa come 4000 denunce che la accusavano di non aver fornito informazioni sufficienti sui rischi legati al suo prodotto (3).

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Una brutta figura per i generici

Il 23 gennaio 2015, l’EMA (Agenzia Europea per i Farmaci) ha sospeso 48 farmaci generici dal commercio perché i relativi studi di approvazione condotti in India erano difettosi.(1) I generici sospesi sono molecole usate nella terapia di diabete, depressione e ipertensione (candesartan, donazepil, escitalopram, esomeprazolo e metformina). La FDA (l’EMA degli USA) non ha ancora preso un analogo provvedimento.

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Codice etico all’Istituto Superiore di Sanità

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si è finalmente dotato di un codice di etica.(1) Si tratta di una prima volta e di una diretta conseguenza dell’adozione di un nuovo statuto. Il Codice è rivolto ai suoi ricercatori e a tutto il personale. É stato messo a punto e adottato dal Comitato Etico dell’Ente, coordinato da Carlo Petrini, vicepresidente del Comitato stesso e responsabile dell’Unità di Bioetica, che ha redatto il Codice.

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Trials non pubblicati: un’ulteriore conferma

I lettori di questa newsletter sono bene informati della campagna AllTrials, cui aderisce anche NoGrazie, che chiede la totale trasparenza nella pubblicazione dei trials, soprattutto di quelli finanziati dall’industria farmaceutica. Molti avranno anche letto Ben Goldacre, che nel suo libro Bad Pharma mostra come di circa il 50% dei trials non si sappia nulla, perché i risultati non sono mai stati pubblicati. Con le ovvie tragiche conseguenze sulle terapie prescritte. Se qualcuno pensa ancora che ciò sia falso, ecco un ulteriore articolo a riprova delle affermazioni di Goldacre.(1) È pubblicato su una rivista open access e perciò può essere scaricato e letto gratuitamente da chiunque, basta saper leggere l’inglese (http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0101826).

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Direttiva UE sui segreti commerciali

Numerose associazioni europee hanno redatto e diffuso il 17 dicembre 2014 una presa di posizione contraria a una proposta di direttiva della Commissione e del Consiglio dell’Unione Europea riguardante i segreti commerciali. La riteniamo importante e abbiamo deciso di tradurla in italiano, perché anche individui e associazioni italiane la possano sottoscrivere, se lo ritengono utile. Inutile dire che il segreto commerciale riguarderebbe anche il commercio della salute.

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Gli studenti di medicina sono influenzati dalla promozione dell’industria farmaceutica?

Guido Giustetto, Recenti Prog Med 2014; 105: 445-447

La letteratura1 è sostanzialmente unanime nel valutare come inutili – e, già solo per questo, dannose – almeno il 30% delle prestazioni mediche: visite, indagini diagnostiche, prescrizioni di farmaci. Diverse sono le cause di questo fenomeno: la crisi del rapporto di fiducia medico-paziente, il persistere per incuria o ignoranza di pratiche obsolete, le attese miracolistiche verso la tecnologia sanitaria, l’atteggiamento difensivo dei medici e, non meno importante, la spinta promozionale dell’industria del farmaco e dei dispositivi medicali.

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Riviste mediche e legami con l’industria

Tolleranza zero sugli articoli educativi con legami finanziari con l’industria

Il BMJ è stata una delle prime riviste mediche a chiedere agli autori la dichiarazioni di conflitto di interessi (COI). Il nostro obiettivo sono i COI economici perché riteniamo che questi siano più identificabili. Tuttavia sappiamo che i COI sono di molti tipi e solitamente chiediamo agli autori di dichiarare anche i CO non economici rilevanti. Il principio predominante è stato che la trasparenza è una panacea.1 Abbiamo posto la nostra fiducia in questo principio, ma le esperienze e le evidenze accumulate ci dicono che avevamo ragione solo a metà.2 La trasparenza resta essenziale, ma non è sufficiente a eliminare il bias o la percezione del bias.

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Obesità: l’EMA approverà un farmaco pericoloso?

In un comunicato stampa del 19 dicembre 2014, Prescrire, organizzazione francese indipendente per l’educazione continua in medicina, denuncia una pericolosa raccomandazione del Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) afferente all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Il CHMP raccomanda l’autorizzazione al commercio per il trattamento dell’obesità di Mysimba, specialità medicinale contenente naltrexone (un antagonista dei recettori oppioidi) e il composto amfetaminico amfebutamone (noto anche come bupropione). Tutto ciò nonostante “incertezze rispetto agli esiti cardiovascolari a lungo termine” (1, 2). Secondo i colleghi francesi le  autorità sanitarie europee dovrebbero tener presenti precedenti disastri nell’ambito della salute pubblica dovuti all’incauta decisione di autorizzare il trattamento di supposti fattori di rischio con terapie farmacologiche (3). Episodi relativi a farmaci per l’obesità che sono stati ritirati dal commercio per la sproporzionata gravità dei rischi per la salute ad essi associati, come Sibutral, Mediator, Accomplia (3-10), dovrebbero indurre EMA ad una maggiore considerazione della sicurezza delle “terapie”, in particolare utilizzando per le decisioni end points relativi a morbilità e mortalità e non, come è avvenuto, alla riduzione di supposti “fattori di rischio”.

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I NoGrazie su un blog del Fatto Quotidiano

Il Fatto Quotidiano si è accorto di noi e ci cita in un blog di Chiara Daina, del 04/01/2015, dal titolo: “Medici, corsi di formazione sponsorizzati dalle case farmaceutiche? No grazie”. Riportiamo qui sotto il testo, leggibile al link http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/04/medici-corsi-di-formazione-sponsorizzati-dalle-case-farmaceutiche-no-grazie/1313376/, dove sono leggibili anche 56 commenti (al 29/01/2015), alcuni positivi, altri negativi, da parte di medici, operatori sanitari e semplici cittadini.

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Sostenibilità? Sì, grazie. Trattati segreti? Beh, no!

NoGrazie fa parte della Rete Sostenibilità e Salute (RSS, http://www.sostenibilitaesalute.org). La RSS ha deciso di prendere posizione sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Questo trattato commerciale fra USA ed UE, modificando le regole attuali per favorire la libera concorrenza, potrebbe avere conseguenze negative sulla salute, sia indirettamente attraverso i determinanti sociali e ambientali di salute (lavoro, alimentazione, inquinamento, disuguaglianze, etc), sia direttamente attraverso la mercificazione dei servizi sanitari. I documenti prodotti (comunicato stampa, posizione della Rete e inquadramento dei Trattati) si possono leggere sulle pagine dei NoGrazie (http://www.nograzie.eu/ttip-e-salute-la-posizione-dellarete- sostenibilita-e-salute/ ; https://www.facebook.com/pages/NoGraziePagoIo/180764791950999 ) o di RSS ( http://www.sostenibilitaesalute.org/?p=571#more-571 ).

TTIP E SALUTE: LA POSIZIONE DELLA RETE SOSTENIBILITÀ E SALUTE

Cos’è il TTIP? Dietro questo astruso acronimo si nasconde una trattativa segreta fra EU e USA per velocizzare e/o liberalizzare il commercio e gli scambi di beni e servizi fra i due continenti. In particolare il TTIP potrebbe avere una importante ricaduta su temi quali
la salute e la sicurezza alimentare. I NOGRAZIE aderiscono alla RETE SOSTENIBILITA’ e SALUTE che ha deciso di uscire allo scoperto denunciando i pericoli potenziali di questo trattato… Continua la lettura di TTIP E SALUTE: LA POSIZIONE DELLA RETE SOSTENIBILITÀ E SALUTE