I dispositivi medici sono un’area interessata dai CdI (conflitti di interessi), ma di cui poco si parla e scrive.[1] Tra i dispositivi, i prodotti per il wound care (ovvero la cura di pazienti con ulcere croniche e ferite acute) rappresentano una spesa significativa; si tratta di medicazioni tradizionali e “avanzate”, antisettici e “stimolanti” della riparazione tessutale, dispositivi elettronici, bendaggi, kit diagnostici, ecc. In Italia, questa spesa, rappresenta il 4.1% del totale della spesa dei dispositivi medici pagati dal SSN,[2] ed è in costante crescita sia in Italia sia nel resto del mondo. Le valutazioni economiche, inoltre, non tengono conto della spesa privata dei cittadini.
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