Il terzo articolo della serie guarda al futuro.[1] Non si tratta né di detronizzare il capitalismo né di legarsi stretti in un abbraccio con le imprese transnazionali. E non esiste una bacchetta magica per mitigare, annullare o prevenire i danni causati dai DCS alla salute, al benessere, all’equità e all’ambiente. Si comincia dal riconoscere la necessità di cambiare, e di muoversi rapidamente. La società nel suo complesso deve chiedersi quali sistemi politici ed economici possono meglio contribuire alla salute e all’equità, qual è il ruolo del mercato in tali sistemi, quali dispositivi istituzionali e legislativi possono efficacemente regolare le pratiche commerciali al fine di prevenire o ridurre i danni per salute e ambiente, quali modelli di business devono essere proibiti, regolati o incentivati, e come cittadini e società civile possano promuovere tutto ciò. Le proposte degli autori dell’articolo sono per forza generiche e devono essere declinate in azioni pratiche a livello globale, sovranazionale, nazionale e regionale.
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