Alcuni anni or sono a un mio familiare fu prescritto un antibiotico fluorochinolonico per una infezione delle vie urinarie. Il foglietto illustrativo riportava come controindicazione affezioni tendinee e come effetto collaterale una possibile rottura del tendine di Achille. Di fatto tale rischio era presente in quel familiare. Un esame della letteratura confermava quanto riportato nel foglietto, e da altri articoli si evinceva che spesso i medici prescrittori dei fluorochinolonici sottovalutavano questi effetti. Contro il parere del medico che aveva prescritto questo tipo di antibiotico, dopo avere chiesto un altro parere, si scelse un altro antibiotico, efficace per la stessa patologia. Il medico che aveva fatto la prima prescrizione non fu contento. “Potrebbe essere – pensammo – che abbia ricevuto informazioni parziali sul farmaco in questione?” Alcune settimane più tardi, si era nel 2018, l’AIFA comunicava la decisione dell’EMA di sospendere l’autorizzazione all’immissione in commercio dei fluorochinolonici. Veniva inoltre ristretto l’ambito prescrittivo di questa classe di antibiotici. Mesi appresso, un amico che aveva assunto numerosi cicli di fluorochinolonici dovette essere operato per la sostituzione di una corda tendinea cardiaca che si presentava lesionata. A torto o a ragione, venne spontaneo associare questo fatto all’azione di quella classe di antibiotici. Sempre di tendini si trattava, in fondo.
Continua la lettura di Stati Uniti contro Biogen: 900 milioni di dollari