A livello globale, ci sono 1,1 miliardi di fumatori adulti, il 60% dei quali desidera o intende smettere. Esistono dunque 550 milioni di possibili acquirenti di prodotti alternativi alle sigarette, senza contare i nuovi potenziali fumatori. Passare alle cosiddette sigarette elettroniche è un vantaggio? Per chi le produce certamente sì, ma per l’OMS gli aerosol inalati contengono sostanze chimiche tossiche, compresa la nicotina, che possono causare il cancro. Non ci sono però dati sufficienti per dichiarare ‘pericolosi’ questi ENDS (sistemi elettronici di erogazione della nicotina), dato che sono sul mercato da un tempo non sufficiente alla loro valutazione. In alcuni paesi, sempre secondo l’OMS, vi è un numero crescente di prove secondo cui gli adolescenti che non fumano, ma che usano ENDS, raddoppiano le loro possibilità di iniziare a fumare sigarette più tardi nella vita. Da un recente sondaggio promosso da FDA/CDC su un campione rappresentativo della popolazione scolastica USA fra 11 e 18 anni, quasi il 10% degli intervistati ha dichiarato di far uso di sigarette elettroniche. In Italia, uno studente di 13-15 anni su quattro ha usato almeno una volta nell’ultimo mese un prodotto tra sigarette, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato (HTP), secondo l’ultima indagine periodica nelle scuole italiane.[1]
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