Nella Lettera 111 di febbraio 2023, Alberto Donzelli aveva riassunto e commentato una revisione Cochrane, firmata da Tom Jefferson et al., sull’efficacia dei mezzi fisici, soprattutto mascherine chirurgiche e FFP2, nell’interrompere e ridurre la diffusione di virus respiratori, SarsCov2 e non solo. Una presa di posizione di Karla Soares-Weiser, Editor-in-Chief della Cochrane Library, apparentemente a nome di tutta la Cochrane, ha scatenato un vivace dibattito.
La presa di posizione afferma che molti commentatori hanno interpretato incorrettamente le conclusioni della revisione di Jefferson, dicendo che le mascherine non funzionano. Secondo Karla Soares-Weiser, il riassunto in linguaggio semplice proposto dagli autori (“Non siamo sicuri che indossare mascherine chirurgiche o N95/P2 aiuti a rallentare la diffusione di virus respiratori, in base agli studi che abbiamo valutato”) è aperto a interpretazioni scorrette. La Cochrane si scusa per questo disguido, di cui si prende in pieno la responsabilità, E aggiunge che sta lavorando con gli autori della revisione per modificare il riassunto e chiarire le conclusioni. Apriti cielo! Tom Jefferson interviene adirato. Dice che l’editoriale di Karla Soares-Weiser è stato scritto e pubblicato senza consultare gli autori della revisione. Aggiunge che le scuse sono della stessa Karla Soares-Weiser, non certo sue, e di non essere stato contattato, a due settimane dalla pubblicazione, per modificare il riassunto. Conferma che, in base alla revisione dei trial randomizzati finora pubblicati, non vi sono prove certe che le mascherine facciano una differenza. E conclude dicendo che se gli autori delle revisioni Cochrane ricevessero una sterlina per ogni citazione o interpretazione scorretta delle loro conclusioni, a quest’ora starebbero a prendere il sole ai Caraibi, dopo essersi comprata un’isola. Data la vivacità e l’importanza del dibattito, proponiamo alcune considerazioni sui punti che sono stati sollevati nel dibattito internazionale.