Larkin I, Ang D, Steinhart J et al. Association Between Academic Medical Center Pharmaceutical Detailing Policies and Physician Prescribing. JAMA 2017;317:1785-95
IMPORTANZA. Nel tentativo di regolare i CdI dei medici, alcuni Centri Medici Accademici (CMA) degli messo in atto politiche per restringere le visite dei rappresentanti dell’industria ai medici tra il 2006 e il 2012. Poco si sa sugli effetti di queste politiche sulle prescrizioni.
OBIETTIVO. Analizzare l’associazione tra le politiche sulle visite dei rappresentanti e le prescrizioni dei medici rispetto a farmaci attivamente promossi o non promossi.
DISEGNO, CONTESTO E PARTECIPANTI. Lo studio ha usato un’analisi di regressione multipla per comparare cambiamenti nelle prescrizioni mediche prima e dopo la messa in atto di politiche restrittive sulle visite dei rappresentanti in CMA di 5 stati (California, Illinois, Massachusetts, Pennsylvania e New York). I risultati in questi CMA sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo appaiato di medici non sottoposti a politiche restrittive sulle visite dei rappresentanti.
OUTCOME E MISURE PRINCIPALI. La proporzione mensile di prescrizioni da parte di ogni singolo medico per farmaci promossi o non promossi all’interno di 8 classi (ipolipidemizzanti, farmaci per il reflusso gastroesofageo, antidiabetici, anti-ipertensivi, ipnotici approvati per il trattamento dell’insonnia, farmaci per l’ADHD, antidepressivi e antipsicotici), comparando il periodo da 10 a 36 mesi prima della messa in atto delle politiche con il periodo da 12 a 36 mesi dopo, a seconda della disponibilità di dati.
RISULTATI. L’analisi ha incluso 16.121.483 di prescrizioni tra gennaio 2006 e giugno 2012 da parte di 2126 medici nei 19 CMA in cui è stato messo in atto l’intervento, oltre a 24.593 medici appaiati di controllo. La proporzione mensile di prescrizioni per medico di farmaci promossi e non promossi era del 19,3% e 14,2%, rispettivamente, prima della messa in atto dell’intervento. L’esposizione alle politiche restrittive è stata associata a una diminuzione della proporzione di prescrizioni di farmaci promossi di 1,67 punti percentuali e ad un aumento della proporzione di prescrizioni di farmaci non promossi di 0,84 punti percentuali (P<.001). Le associazioni erano statisticamente significative per 6 delle 8 classi di farmaci promossi (ipolipidemizzanti, farmaci per il reflusso gastroesofageo, anti-ipertensivi, ipnotici per l’insonnia, farmaci per l’ADHD e antidepressivi) e per 9 dei 19 CMA. 11 dei 19 CMA regolavano i regali da parte dei rappresentanti, ne restringevano l’accesso alle strutture, e incorporavano espliciti meccanismi di applicazione delle politiche. In 8 di questi 11 CMA ci sono stati cambiamenti significativi nelle prescrizioni. In contrasto, ci sono stati cambiamenti significativi solo in 1 degli 8 CMA senza politiche dello stesso tipo.
CONCLUSIONI E RILEVANZA. La messa in atto, tra il 2006 e il 2012, di politiche restrittive sulle visite dei rappresentanti dell’industria nei CMA è stata associata a una modesta ma statisticamente significativa riduzione delle prescrizioni di farmaci promossi per 6 delle 8 classi considerate. Tuttavia, non ci sono stati cambiamenti in tutti i CMA che avevano adottato tali politiche.
A cura di Adriano Cattaneo